Complice il cambiamento climatico che crea condizioni favorevoli alla proliferazione di insetti alieni sul nostro territorio e all’espansione di diverse malattie delle piante, crescono i rischi per l’agricoltura cuneese, che rendendo indispensabili informazione, prevenzione e lotta in un dialogo costante tra produttori agricoli, consulenti fitoiatrici e Settore Fitosanitario. Se ne è discusso nel convegno che Coldiretti Cuneo ha organizzato ieri pomeriggio ad Alba, dedicato alle minacce per la vitivinicoltura, settore agricolo trainante dell’economia cuneese e piemontese.
Alla presenza di 200 imprenditori agricoli, gli ispettori del Settore Fitosanitario Regionale Paola Gotta e Giovanni Bosio e il professore Alberto Alma del DISAFA dell’Università degli Studi di Torino hanno analizzato due patologie diverse ma altrettanto pericolose ed insidiose per la coltivazione della vite: la Flavescenza dorata e la Popillia japonica.
La Flavescenza dorata è una malattia della vite che provoca alterazioni di colore sulle foglie (da qui il nome comune della malattia), scarsa lignificazione dei tralci e disseccamento dei grappoli azzerando così la produzione. È trasmessa principalmente dallo Scaphoideus titanus, insetto ospite che, nutrendosi sulle foglie di vite, se infetto, veicola la malattia da piante malate a piante sane; la gestione della malattia richiede, dunque, un intervento attivo sull’insetto e l’eliminazione delle piante malate per evitare focolai in campo. Il professor Alma e l’ispettrice Gotta hanno illustrato i rischi connessi, i metodi di contenimento del parassita e la normativa di riferimento per la lotta obbligatoria a questa patologia.
La Popillia japonica è un coleottero estremamente vorace, originario del Giappone e introdotto accidentalmente in Piemonte, dove è presente nelle aree nord-orientali dal 2014, che può nutrirsi di circa 300 specie vegetali defogliando le piante; tende ad aggregarsi in grandi gruppi in grado di defogliare intere coltivazioni in pochissimo tempo e si sposta molto facilmente tramite lo scambio merci o il trasporto, espandendo i danni sul territorio. L’ispettore Bosio ha presentato il quadro attuale della presenza dell’insetto in Piemonte fornendo chiavi di lettura ed analisi della problematica, molto preoccupante per il settore vitivinicolo, in quanto la vite è una specie molto gradita dalla Popillia.
La Popillia japonica – spiega Coldiretti Cuneo – è solo l’ultimo degli insetti alieni che minacciano la biodiversità del territorio: dalla Drosophila suzukii alla cimice asiatica, nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di specie straniere che si diffondono sul nostro territorio in assenza di antagonisti naturali che trovano invece nei loro Paesi d’origine.
“Insieme al cambiamento climatico, ha gravi responsabilità il sistema di controllo troppo permissivo dell’Unione europea, con frontiere colabrodo che negli anni hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari senza applicare le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati. In più, la carenza di risorse e personale del Settore Fitosanitario mette in difficoltà la Regione nella lotta quotidiana alle patologie emergenti. In un quadro così complicato è importante che tutti, imprenditori agricoli, hobbisti e privati cittadini, facciano la loro parte segnalando tempestivamente la presenza di insetti sospetti e non lasciando incolte le aree in prossimità dei vigneti, che potrebbero diventare pericolosi serbatoi di infezione” rimarca Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“Momenti di confronto come quello che abbiamo organizzato ad Alba con la Regione Piemonte tramite il proprio Settore Fitosanitario e con il Dipartimento di Scienze Agrarie di Torino diventano fondamentali per dare informazioni utili e formare produttori e tecnici per affrontare insieme le problematiche fitosanitarie in un’ottica di salvaguardia del reddito degli imprenditori agricoli e dell’ambiente” conclude Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.