E’ stata prorogata fino a domenica 18 febbraio la mostra” Prima delle ceramiche: i gessi dell’archivio Lenci” ospitata presso il Museo della Ceramica di Mondovì, una selezione di oltre 40 gessi scelti dalle curatrici Andreina D’Agliano e Christiana Fissore tra i 1122 pezzi della collezione Vaccarino-Listro.
Il percorso alla scoperta dei gessi dell’Archivio Lenci si snoda tra vere e proprie opere d’arte che raccontano lo spirito del tempo, il gusto moderno e le tendenze dell’arte contemporanea, ma anche la moda e l’immaginario dei primi decenni del Novecento. Di recente la mostra si è arricchita anche della celebre “Scalata alle stelle” di Mario Sturani.
LA MOSTRA “PRIMA DELLE CERAMICHE: I GESSI DELL’ARCHIVIO LENCI”
I gessi dell’Archivio Lenci, esposti senza l’accostamento dell‘opera ceramica policroma, richiamano non solo i diversi processi esecutivi che portarono alla loro creazione ma acquistano una loro valenza scultorea indipendente. Se nelle ceramiche Lenci si fondono echi futuristi, art déco e cubisti, arti decorative, pittura e scultura, ispirazioni mitteleuropee e un non so che di tipicamente torinese, i gessi preparatori, nei quali si conservano anche idee mai realizzate, rappresentano un vero e prezioso archivio di fabbrica.
Tra il 1928 e il 1937 la manifattura Lenci coinvolse artisti come Mario Sturani, Felice Tosalli, Giovanni e Ines Grande, Sandro Vacchetti, Claudia Formica, Abele Jacopi, Nillo Beltrami, Giulio Da Milano mettendo a loro disposizione le possibilità espressive della ceramica. La produzione artistica Lenci, testimone del ricco tessuto artistico torinese di quegli anni, era eterogenea per stile e temi e l’esposizione riflette questa varietà affiancando i divertenti bambini e le conturbanti figure femminili di Sandro Vacchetti alle favole stilizzate di Mario Sturani, i realistici animali di Felice Tosalli agli idilliaci contadini di Giovanni Grande, le tornite figure di Gigi Chessa alle le signorine alla moda di Elena Scavini. Coniugando cultura imprenditoriale, raffinate tecniche produttive e altissimo valore artistico la Manifattura Lenci ha prodotto capolavori dell’arte decorativa italiana e rappresenta un momento rilevante dell’arte, dell’industria e della cultura piemontese fra le due guerre.
A quindici anni dalla definitiva chiusura della Lenci, l’esposizione ospitata nelle prestigiose sale di Palazzo Fauzone di Germagnano, sede del Museo della Ceramica di Mondovì, intende anche sottolineare l’importanza di questa raccolta, preservata dalla dispersione grazie all’impegno dei due collezionisti, ma per la quale è ora necessario quello delle istituzioni affinché questo patrimonio, giunto a noi nella sua quasi totale integrità, possa essere tutelato, valorizzato e messo a disposizione degli studenti, degli artisti, dei creativi e del pubblico.
Il Museo della Ceramica di Mondovì, nato dalla collaborazione tra il Comune di Mondovì e la fondazione Museo della Ceramica “Vecchia Mondovì” col sostegno del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte, della Compagnia di San Paolo, delle Fondazioni della Cassa di Risparmio di Cuneo e della Cassa di Risparmio di Torino, si fa dunque promotore di questa meritoria operazione per assicurare alla raccolta dei gessi Lenci una sede stabile possibilmente all’interno del Museo della Ceramica, andando ad arricchire le collezioni di un’istituzione che raccoglie e racconta due secoli di storia artigianale e artistica, industriale e culturale e che grazie all‘Unità Operativa aperta all’interno del Museo, in collaborazione con l’Accademia Albertina e sostenuta dalla Compagnia di San Paolo, permette agli studenti di accostarsi ed elaborare opere di alto significato artistico.
A cura del Museo della Ceramica in collaborazione con il Circolo Sociale di Lettura di Mondovi Curatela: Andreina D’Agliano e Christiana Fissore
Testi: Daniele Sanguineti
Fino al 18 febbraio 2018. Venerdì e sabato dalle 15 alle 18; domenica dalle 10 alle 18.
Ingresso libero.
Per informazioni: 0174.455365 (Ufficio Turistico, martedì-venerdì ore 15-18, sabato e domenica ore 9-12 e 15-18)