Le Cooperative Sociali della Granda sono con il fiato corto, strette tra la coda dell’emergenza epidemiologica, le attuali tensioni geopolitiche, i rincari energetici e delle materie prime, unitamente agli aumenti contrattuali che si sono susseguiti nell’ultimo decennio: fattori che costituiscono una minaccia concreta alla sostenibilità delle imprese rispetto alla qualità e alla continuità dei servizi socio-sanitari svolti in appalto e in accreditamento.
Un comparto rilevante in provincia di Cuneo dove le cooperative sociali sono circa 100, con 5000 soci, 4400 occupati, per 140 milioni di euro di fatturato annuo: per questo Confcooperative Cuneo e Legacoop Piemonte, incontreranno il prossimo 13 settembre i vertici dell’Asl Cn1 per cercare una soluzione immediata ad una situazione sempre più complicata.
Oggi, giovedì 8, il punto della situazione in conferenza stampa presso la sede in Via Cascina Colombaro: “La situazione di crisi che si sta manifestando richiede di guardare con attenzione alle tematiche del welfare anche a livello territoriale – sottolinea Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo – . Abbiamo avviato un confronto serio con tutti gli attori istituzionali che ha portato a decisi risultati, riportando a regime dopo il Covid le presenze nei servizi residenziali, ma rimane un nodo, gravoso, del mancato adeguamento delle tariffe dei servizi. Le soluzioni non sempre ci hanno visti pienamente soddisfatti, ma nella costruttiva contrattazione sono pervenute a convergenze positive a tutela dei beneficiari finali. Nel territorio dell’Asl Cn2 le tariffe sui servizi per la disabilità, dopo un blocco quasi decennale, sono state adeguate: un segnale importante da cui partire. Siamo ancora in sofferenza su due rinnovi contrattuali degli ultimi 10 anni: la prossima settimana incontreremo l’Asl Cn1 e ci auguriamo un punto di accordo per un efficace risposta”.
L’ADEGUAMENTO DELLE TARIFFE – La rimodulazione delle tariffe in funzione dell’indice FOI (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) elaborato dall’ISTAT per l’anno in corso è il presupposto fondamentale per salvaguardare l’interesse pubblico a che le prestazioni di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni non siano esposte col tempo al rischio di una diminuzione qualitativa, a causa dell’eccessiva onerosità sopravvenuta delle prestazioni stesse e della conseguente incapacità del fornitore di farvi compiutamente fronte.
“Come Associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione sociale abbiamo aperto una interlocuzione con l’Amministrazione Regionale al fine di lavorare sugli elementi cornice dei servizi socio-sanitari e sull’aggiornamento delle tariffe, altrettanto si sta facendo sui territori per i servizi in accreditamento. – spiegano da Confcooperative Cuneo e Legacoop Piemonte – Un primo lavoro di chiusura è avvenuto sui temi della psichiatria e, seppur in maniera diversa, segnali positivi sono arrivati sull’area anziani nell’ambito dei provvedimenti concordati nel protocollo sottoscritto lo scorso 10 maggio con la Regione Piemonte”.
IL RINNOVO DELL CCNL
“Tre anni orsono abbiamo rinnovato il CCNL della Cooperazione Sociale, un momento importante per dare riconoscimento agli operatori che si sono adoperati senza sosta in questi anni drammatici della pandemia e non. In primis il Ministero del Lavoro che ha poi elaborato le nuove tabelle dei costi orari delle singole professioni.” – aggiungono le associazioni – “Sulla base di queste abbiamo avviato un lavoro di adeguamento con tutti i Consorzi Socio Assistenziali e con le due ASL territoriali. Una richiesta oltre che legittima assolutamente doverosa per una realtà quella della cooperazione, quantitativamente e qualitativamente rilevante, con una storia alle spalle più che trentennale”.
In collegamento streaming è intervenuta Barbara Daniele, responsabile Legacoop sociali Piemonte : “Guerra, inflazione alle stelle, rincari energetici, chiaramente non riguardano solo le imprese cooperative sociali, in un settore chiave che ha sempre svolto un ruolo importante di welfare del territorio, uno strumento per erogare servizi e per dare risposte ai bisogni del territorio. In questo contesto, già segnato dalla pandemia, che aveva messo in ginocchio le RSA, gli aumenti energetici sono una difficoltà ulteriore. C’è interlocuzione con le istituzioni, ma stiamo un vivendo un momento. Un pezzo dell’economia che non può essere sacrificato, dal settore arriva un grido di dolore.”
Ricordiamo che le cooperative in utile prima della pandemia nella nostra provincia erano il 74%: dal confronto con i servizi e le associate nel 2022, le realtà con un risultato positivo di bilancio si ridurranno al 50% e con una percentuale del 10% a rischio chiusura.
LE RICHIESTE DI CONFCOOPERATIVE E LEGACOOP
Nel corso del tavolo di lavoro con l’Asl Cn1 e che vedrà, appunto, la prossima settimana un ulteriore incontro che potrebbe rivelarsi decisivo, sono state avanzate richieste specifiche: riconoscimento dell’avvenuto aumento contrattuale del CCNL delle cooperative sociale già scaduto, pari al 6%; adeguamento rette al tasso di inflazione reale e non programmato
rivisitazione schemi contrattuali che prevedano modalità di adeguamento periodico nel tempo per innovare i servizi; individuazione di percorsi, strumenti, metodologie per sostenere processi di co-programmazione e co-progettazione dei servizi territoriali.
“Se sugli ultimi due punti la strada ha dato segnali positivi, sul piano dei riconoscimenti economici il percorso appare più in salita. È indispensabile ottenere risultati concreti per evitare di mettere in crisi l’intero sistema di servizi alla persona e il bene primario della cura. La sostenibilità delle nostre cooperative è al limite e con essa i servizi erogati, moltissime le situazioni di sofferenza e difficoltà e, soprattutto, il rischio è che siano le persone più fragili del nostro territorio e i lavoratori a pagarne il prezzo. Una contingenza complessa e straordinaria che ha bisogno di trovare risposte immediate e adeguate” concludono le associazioni.
Hanno partecipato alla conferenza, sempre in videocollegamento, Gian Piero Porcheddu, direttore del Consorzio Sinergie Sociali di Alba e Flavio Degioanni, presidente della Cooperativa Sociale “Proposta 80 Cuneo”.