Si intitola “Bacchanalia” la mostra in arrivo al castello Falletti di Barolo, tra gli allestimenti del WiMu, realizzata da Sophie Dickens, pronipote di Charles Dickens e scultrice di fama internazionale. Di origine britannica, l’artista presenta la sua personale al Museo del Vino nell’ambito della settima edizione del Barolo Fashion Show, settima edizione del festival internazionale delle arti visive che torna nelle Langhe – a Barolo e ad Alba – da venerdì 9 a domenica 11 settembre.
La mostra, curata da Giò Gatto, sarà inaugurata sabato 10 settembre alle 16,30 con un incontro-dibattito dal titolo “Re-Art: l’upcycling come frontiera dell’arte che provoca il cambiamento” che avrà per protagonisti l’artista, il curatore e il gallerista Giancarlo Cristiani (ingresso libero).
L’intuizione dell’artista per “Bacchanalia” prende forma in un’antica casa rurale dei primi dell’800, nell’entroterra ligure, dove Sophie Dickens rinviene bottiglie, damigiane in vetro e gigantesche botti in legno di rovere. Tutto questo materiale in disuso è di immediata ispirazione per lei. “The Dancer of Bacchus” è la prima scultura di questa serie realizzata con le doghe in legno e le centine in ferro di quelle botti costruite per custodire il vino. Ne seguono altre, principalmente armature realizzate con metallo e legno recuperati da materiale povero, destinato a diventare rifiuto. Una serie di opere d’arte di upcycling che vanno a celebrare il vino e che riflettono un primitivismo moderno, con braccia e gambe allungate che animano creature piene di forza e movimento, per soggetti pieni di poesia che si ispirano alla natura, agli animali, alla mitologia, agli elementi e all’umanità.
«Questa mostra è stata fortemente voluta all’interno del Barolo Fashion Show in quanto incarna perfettamente gli obiettivi dell‘Agenda 2030 – spiega Marina Garau, direttrice artistica del Barolo Fashion Show -. Il riuso di materiali poveri, provenienti da vecchie botti per l’invecchiamento del vino, destinate a diventare rifiuto, si ‘‘trasformano‘‘ in arte ecosostenibile e celebrano il Re dei Vini, il Barolo, nelle terre del vino e nel suo tempio, il WiMu, per un’azione che all’arte unisce la sensibilizzazione verso le tematiche della sostenibilità». Un connubio perfetto quello tra le opere della Dickens e il luogo che le ospiterà, avendo come tema la mostra proprio le feste in onore del dio del vino, Bacco.
L’esposizione “Bacchanalia” andrà avanti fino al 2 ottobre ed è inserita nel percorso di visita del WiMu, aperto tutti i giorni dalle 10,30 alle 19 (ultimo ingresso alle 18, biglietto intero 9 euro).