Robaldo, da cosa nasce la sua candidatura e quale significato ha?
«Ho accolto l’appello di tanti colleghi amministratori che mi hanno chiesto un impegno di natura civica, trasversale, unitaria e tesa alle cose da fare e non ai loro colori. Da tanti anni ho modo di apprezzare la costanza di tantissimi sindaci e amministratori del Cuneese, che va al di là di ogni difficoltà. Caratteristica, questa, che ho conosciuto fin da bambino, avendo avuto un papà sindaco (a Montezemolo): credo sia corretto mettere a disposizione di tutti l’esperienza che ho acquisito».
Qual è stato il riscontro finora ricevuto dagli amministratori della provincia?
«Al di là delle mie aspettative. Oltre 60 sindaci hanno sottoscritto la lettera del Sindaco di Busca e oltre 800 amministratori hanno sottoscritto la mia candidatura. Nei numerosi e quotidiani incontri che sto svolgendo c’è tanta partecipazione ed è per questo che sento una grande responsabilità e se toccherà a me guidare la Provincia vivrò questa esperienza col medesimo sentimento. Unito a un impegno che sento profondamente: ricucire lo strappo che si è visto in questo frangente elettorale, che non solo deve essere ricomposto ma deve vederci lavorare perché, ancora più se questo periodo così complesso proseguirà, non accada più».
Quali sono le priorità per l’ente Provincia, le tematiche da affrontare e gli obiettivi programmatici?
«Moltissimi, che io riassumo in tre macroaree: presenza e disponibilità, impegno nelle attività ordinarie e visione della Provincia al 2050. Un presidente che sia presente e che garantisca un seguito chiaro e preciso alle richieste degli amministratori. Sulle attività di competenza il consolidamento di quanto la Provincia ha ripreso a fare con gli ultimi stanziamenti pervenuti dallo Stato, con un occhio di riguardo alla viabilità (penso, certamente, alle grandi opere che da anni attendiamo, ma penso soprattutto a quelle che risolverebbero problemi a tante zone della Granda), al problema dei cinghiali, al tema degli invasi, all’aeroporto di Cuneo e a un intervento incisivo sul trasporto pubblico, soprattutto nelle aree ingiustamente ritenute periferiche. E poi l’edilizia scolastica e il rapporto “monte-piano” perché in un territorio grande come il Cuneese esistono le più svariate sensibilità, i progetti Alcotra e la traduzione del Pnrr sul territorio, affiancando i Comuni. Infine, un presidente che lavori a ricostituire il ruolo “cerniera” della Provincia, interloquendo con le associazioni di categoria, gli enti del Terzo Settore, eccetera, per vincere le sfide, a partire da quelle del futuro più prossimo».
Un messaggio da lanciare agli amministratori che si recheranno a votare il 25 settembre.
«Approfittare di questa occasione, pure in una giornata dove gli impegni non mancano. Le elezioni di secondo grado riguardano tutti gli amministratori comunali dei 247 Comuni del Cuneese e sono l’occasione per ribadire la necessità di avere la Provincia al proprio fianco, a sostegno di chi quotidianamente si impegna per la propria comunità. E sono l’occasione, inoltre, per dire che, così com’è, la Provincia fatica ad andare avanti. Il sostegno al “Patto Civico per la Granda”, alla mia candidatura, significa il sostegno a chi bada alle cose da fare e non ai propri colori».