Elezioni – Le riflessioni di Marco Filippa (+Europa): “Governare significa per noi cercare soluzioni concrete”

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La mia passione politica nasce in casa radicale, ero giovanissimo e scoprii l’alterità di Pannella, Spadaccia, Bonino. La rinascita di quel partito coincide con le domande più innovative rispetto al quadro istituzionale, alle due chiese della D.C. e del P.C.I., con un profondo rispetto delle Istituzioni democratiche e con un continuo richiamarle al rispetto formale del loro valore.

La scelta nonviolenta della disobbedienza civile è il metodo che ha contraddistinto questa storia “altra”, garantendo all’Italia la modernità civile del divorzio, aborto, voto ai 18enni, etc. Il progetto europeo, come bussola che guida la nostra lista, è un coraggioso percorso che si formalizza nel 1990, quando il gruppo parlamentare si chiamò “Federalista europeo”, nel solco tracciato nel Manifesto di Ventotene firmato da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, in esilio sull’isola di Ventotene. L’Europa è una necessità, lo abbiamo visto chiaramente con la pandemia e lo vediamo in modo lampante con i fondi straordinari del PNNR, un vero e proprio Piano Marshall per rinascere.

Non si era mai vista una campagna elettorale in piena estate, sfiorando quest’autunno caldo. La follia, non trovo altro termine, di far cadere un Presidente del Consiglio, che ci ha ridato dignità internazionale, ci porta ora a vivere una surreale campagna elettorale contraddistinta da un marketing becero, che volutamente ignora di fare i conti con la realtà. Uno dei problemi principali del nostro paese e il deficit pubblico, cresciuto a dismisura dagli anni ’80, ed eravamo soli a denunciarlo nella piazze e nel Parlamento.

Non occorre essere economisti per comprendere che quel deficit, come anche le sciagurate non-riforme delle pensioni, sarebbero diventate la falla nella nave Italia; che l’avrebbe fatta affondare, lasciando ai giovani una pesante eredità senza prospettive. Si aggiunga l’incapacità di modernizzare un paese, in un mercato globalizzato che nessuno può fermare, se non strategie che superino i nazionalismi dilaganti. Siamo quelli dei Diritti perché sappiamo che prevedono doveri e consentono alle persone di essere libere e quindi responsabili. Vale per tutto: dall’aborto, tutelato con le leggi imperanti e le innovazioni scientifiche. Vale per il diritto di cittadinanza, che consente di regolarizzare i migranti, ora economici e in prospettiva climatici.

Governare significa per noi cercare soluzioni concrete, conti alla mano. Significa comprendere che serve più Europa per governare le economie come i conflitti. L’invasione russa dell’Ucraina, sostenuta anche da molti paesi europei, dimostra chiaramente che i disegni di Putin mirano a destabilizzarci, la geografia non è soltanto una scienza su carta. In un mondo globalizzato, tornano ad affacciarsi i nazionalsovranismi; di fronte ai colossi: cinesi, russi, indiani, statunitensi, l’unica soluzione è sviluppare il progetto degli Stati Uniti d’Europa, una federazione con una voce sola su molti capitoli, in grado di esserci e contare, non ridursi a un due da picche, in balia delle potenze. Rivedere i trattati e superare l’unanimità di voto che impedisce ogni scelta e fermare le derive antidemocratiche che frantumano l’Europa. Per questo chiediamo di votarci, per avere un’Italia libera in Europa.
Marco Filippa, candidato al Senato con “+Europa con Emma Bonino”.

Marco Filippa