Gli elettori italiani hanno scelto: è il centrodestra a guida Fratelli d’Italia a vincere le elezioni. La coalizione ha ottenuto la maggioranza sia alla Camera che a Palazzo Madama. Al Senato il centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati) ha chiuso con il 44% dei voti (dati ancora parziali), contro il 25,9% del centrosinistra (Pd; Alleanza Verdi e Sinistra; +Europa e Impegno Civico Luigi Di Maio); il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 15,5%, il Terzo Polo (Azione-Italia Viva) il 7,7%. Guardando ai singoli partiti, quello guidato da Giorgia Meloni ha raggiunto il 26%. Alla Camera, centrodestra primo con il 43,8%, davanti a centrosinistra (26,1%), Movimento 5 Stelle (15,4%), Azione-Italia Viva (7,7%). In provincia di Cuneo, per quanto riguarda il Senato, centrodestra primo con il 51,7%, secondo il centrosinistra con il 25,5%, terzo Azione-Italia Viva con l’8,9%, quarto il Movimento 5 Stelle con il 7,5%. Alla Camera identico il posizionamento, con percentuali pressoché in linea con quelle del Senato: centrodestra 53,3%, centrosinistra 24,9%, Azione-Italia Viva 9,8% e Movimento 5 Stelle 6,4%.
Il dato dell’affluenza nazionale ha fatto registrare un leggero calo. I dati definitivi per Camera e Senato segnano 9 punti in meno rispetto alla precedente tornata elettorale del 2018, quando l’affluenza era stata del 72,9% per Montecitorio e del 73% per Palazzo Madama.
La provincia di Cuneo ha fatto registrare la più alta affluenza in Piemonte, ma comunque in calo: il 68,9% contro il 76,8% della tornata politica precedente.
A margine del voto abbiamo contattato Guido Crosetto, l’ex onorevole cuneese che ha contribuito a fondare – assieme a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa -, nel dicembre del 2012, Fratelli d’Italia: «Ho accolto questo risultato con grande soddisfazione, ripensando al fatto di aver creato questo partito da zero quasi dieci anni fa; in questo lasso di tempo più volte ci hanno dato dei pazzi per essercene andati dal Pdl e aver avviato un progetto che sarebbe fallito». Un progetto che, fin dagli albori, ha toccato da vicinissimo la provincia di Cuneo, dove si tennero le prime riunioni. «Di quei giorni – racconta l’ex Sottosegretario alla Difesa del quarto Governo Berlusconi – ricordo l’entusiasmo che avevamo. Sapevamo che ci attendeva una missione difficile, ma c’era una gran voglia di fare e di cambiare. Un desiderio che, nel tempo, è rimasto immutato. Ed è per questo motivo che siamo sempre cresciuti».
Stesso entusiasmo, come sottolinea Crosetto, ma Italia decisamente diversa: «Il nostro Paese sta attraversando la crisi forse peggiore dal dopoguerra, con problemi che nessuno immaginava di dover affrontare. Probabilmente, il destino ha voluto che le persone che in questi anni si sono dimostrate migliori si trovassero a governare nel momento più complicato».
Cosa fare dunque? Risponde l’imprenditore: «La prima cosa da fare è lavorare per definire una soluzione articolata. Bisogna in qualche modo bloccare l’effetto drammatico determinato, ai danni delle imprese e delle famiglie, dall’aumento dei costi dell’energia nelle bollette. Al contempo, occorre trovare un modo per anestetizzare le conseguenze dell’inflazione. Sono due sfide molto difficili, ma si tratta di interventi indispensabili. L’importante è partire con il piede giusto, considerando il risultato elettorale non un punto di arrivo ma la vera partenza». Ora viene da chiedersi se Crosetto farà parte, come tecnico, del nuovo Governo che verrà formato. Ma Crosetto sembra chiudere ogni spiraglio. «È l’ultimo dei miei pensieri, non sono interessato».
Guardando agli eletti in provincia di Cuneo, nel momento in cui andiamo in stampa, sicuri di un seggio sono Giorgio Maria Bergesio (Lega) al Senato, Monica Ciaburro (Fratelli d’Italia) alla Camera. Quasi certi – ma manca ancora l’ufficialità – Enrico Costa (Azione) e Chiara Gribaudo (Pd). Restano nel “limbo” anche Marco Perosino (Forza Italia), Flavio Gastaldi (Lega) e Marta Giovannini (Italia Viva), la quale si è detta «particolarmente soddisfatta per i risultati ottenuti dal partito a livello nazionale e soprattutto nell’Albese, un territorio che si è dimostrato parecchio fertile e attento alla nuova forza politica».
Da segnalare l’elezione alla Camera (ad Asti) di Marcello Coppo e il contributo alla coalizione del centrodestra dato da Carlotta Boffa, vicesindaco di Alba, candidata al Senato con Noi Moderati.
Giorgio Maria Bergesio, a IDEA, ha dichiarato: «Essere stato rieletto con il maggior numero di consensi mi rende orgoglioso. Seguirò da vicino diverse tematiche di cui mi ero già occupato, come l’ultimazione dell’autostrada Asti-Cuneo e del tunnel di Tenda. Tra le mie priorità ci sono poi i lavori, strategici, della Statale 28 del Colle di Nava e della variante di Demonte. Tutto ciò senza dimenticare gli effetti, drammatici, determinati dalla crisi idrica e da quella energetica. Inoltre, contribuirò ad alimentare una riflessione doverosa volta a restituire dignità all’ente provinciale».
Monica Ciaburro ha affermato: «Nella Granda tanti cittadini hanno risposto positivamente al progetto politico del centrodestra, a guida di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. Al di là della contentezza, bisogna immediatamente operare con impegno, serietà e responsabilità, avendo la capacità di trovare risposte alle esigenze più immediate che rischiano di determinare una paralisi economica e sociale. Poi bisognerà dare risposte strategiche all’Italia, al Piemonte e alla Granda. Provincia di Cuneo che, viste le sue peculiarità, avrà necessità di risposte mirate». L’elenco completo degli eletti e i risultati definitivi verranno pubblicati sul prossimo numero di IDEA.