Confindustria Cuneo, imprese, consorzi e Politecnico dalla stessa parte nel segno della sostenibilità ambientale

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Le basi per creare una nuova cultura della sostenibilità partono dalle aziende del territorio. I temi e, soprattutto, i progetti che riguardano l’economia circolare sono stati al centro del convegno “Dalla rivoluzione industriale alla rivoluzione ambientale: perché l’impresa rimane protagonista delle grandi trasformazioni“, organizzato da Confindustria Cuneo in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

“Ormai ogni imprenditore, di qualsiasi dimensione sia la sua impresa e a qualunque categoria appartenga, ha perfettamente compreso che la sostenibilità è il driver su cui si baserà lo sviluppo futuro: basta vedere la prossima programmazione europea o come si stanno muovendo i fondi di investimento o, ancora, come si stanno muovendo i consumatori nelle proprie preferenze rispetto ai prodotti” ha spiegato Giuliana Cirio, Direttore generale che ha introdotto i lavori.

Sono intervenuti Piero Capodieci (ex Presidente CONAI), Corrado Dentis (Presidente CORIPET), Franca Giusti giornalista consigliere OdG del Piemonte, nonché componente del CS Master in Giornalismo Giorgio Bocca e docente di Storia del Giornalismo, il professor Alberto Frache, docente di Scienze e Tecnologie dei Materiali del Politecnico di Torino.

La prima parte dei lavori ha preso le mosse dalla storia e dall’evoluzione dei due Consorzi: il Conai che è stato il primo Consorzio Nazionale per la gestione degli imballaggi e il Coripet specializzato nel recupero del Pet delle bottiglie di acqua minerale. La raccolta differenziata dei rifiuti è virtuosa e supera gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale, sia a livello provinciale che nazionale. Inoltre, “i trituratori” del Coripet, posizionati in prossimità dei supermercati, a cui i consumatori possono conferire le bottiglie dopo l’utilizzo, permettono di recuperare i polimeri in modo più accurato rispetto alla raccolta differenziata della plastica e premiano l’impegno del consumatore con scontistiche dedicate, attraverso un’apposita app.

La responsabilità dell’informazione è stata al centro dell’intervento di Franca Giusti con un significativo excurcus da San Giovanni Bosco a Victor Hugo su come nel tempo cambiano ed evolvono gli strumenti con cui ci documentiamo e sulla differenza tra comunicazione ed informazione.

Alberto Frache si è soffermato sull’evoluzione dei materiali di imballaggio per rendere il processo del riciclo più semplice e innovativo .

Nella seconda parte si è svolta la tavola rotonda su “Le buone pratiche di economia circolare”. Con la moderazione di Enzo Scalia, Direttore Generale di ReLife Group hanno preso parte ad interessante confronto Edoardo Benassi, Direttore di Stabilimento di ReLife Recycling, che opera a Guarene e uno a Cuneo, Paolo Clot, Amministratore Delegato di Roboplast srl, e Paola Avogadro, Global Packaging Design Director di Ferrero.

Dalle case history delle imprese, uno sguardo privilegiato per capire come vengono scelti i materiali che presentano e rivestono il prodotto, che diventano a volte loro stessi veri status symbol, perché il prodotto senza una confezione speciale non sarebbe lo stesso. Da qui, l’attenzione a sviluppare un packaging bello e duraturo e la responsabilità di pensare a come potrà essere smaltito a fine vita. Una rivoluzione che è già in atto, con il cambio di paradigma delle industrie e con una sensibilità che va sostenuta e condivisa, non solo fra addetti ai lavori, ma anche con i cittadini per radicare sempre di più l’economia circolare.

Il ruolo centrale dell’industria nelle grandi trasformazioni del Paese è stato evidenziato da Enzo Scalia, che ha anche sottolineato quanto è importante che l’opinione pubblica riceva la corretta informazione su come un player dell’economia circolare possa migliorare la qualità della vita di milioni di persone e dei territori in cui vivono.

E l’invito e l’auspicio è che i numerosi giornalisti presenti all’evento tengano alta l’attenzione sui temi della sostenibilità, per contribuire a dare voce alla rivoluzione ambientale.