Mercoledì 21 febbraio, la Sala Comunale delle Conferenze, “Luigi Scimè” del Comune di Mondovì, ospiterà la Conferenza Stampa di presentazione del progetto di sensibilizzazione ludico-educativo per i ragazzi delle Scuole Medie, “A scuola di Primo Soccorso & Open Day del Soccorso”, alla presenza dei rappresentanti delle sei Associazioni e del sindaco di Mondovì, Paolo Adriano, che ha concesso il patrocinio alla manifestazione.
Mondovì infatti – sabato 19 e domenica 20 maggio – sarà la location diun particolare evento, “L’Open Day del Soccorso 2018” avente lo scopo di sensibilizzare la popolazione sui temi del soccorso e del benessere. La “due giorni” troverà spazio in piazza della Repubblica, dove verrà allestita la “Cittadella del Soccorso”, luogo di ideale interscambio e di sensibilizzazione sociale in tema di approccio ai malori e agli incidenti improvvisi, col coinvolgimento degli studenti delle Scuole medie delle diverse località e delle loro famiglie.
Ad organizzare la manifestazione sono le sei Associazioni di volontariato che operano nell’area del Monregalese, Cebano e Alta valle Tanaro, Langa monregalese, oltre che Fossanese: la Croce Rossa Italiana di Mondovì, l’Associazione Volontari del Soccorso di Dogliani, l’Associazione Volontari del Soccorso di Clavesana, la Croce Bianca di Ceva, la Croce Bianca di Fossano e la Croce Bianca di Garessio.
Spiega il dr. Davide Gasparino, del servizio di Medicina d’Emergenza/Urgenza, dell’Asl Cn1, 118 Piemonte: «I nostri figli, sono gli adulti di domani ed è fondamentale che questo percorso formativo sia parte del loro bagaglio culturale, come peraltro previsto dalla legge sulla Buona Scuola. Per eseguire le prime manovre di primo soccorso e salvare una vita non serve una laurea in medicina e se ai ragazzi viene spiegato cosa fare al posto giusto ed al momento giusto, avremo risposte straordinarie».
Parlando di cifre grezze, ogni anno in Europa oltre 400.000 persone sono colpite da arresto cardiaco improvviso, e 1.000 persone muoiono ogni giorno a causa di questa patologia. Sono cifre impressionanti, che fanno dell’arresto cardiaco uno dei più importanti problemi sanitari in Europa.
Prosegue il dr. Gasparino: «Anche in Italia, le dimensioni del fenomeno sono drammatiche: ogni anno oltre 60.000 persone sono colpite da arresto cardiaco e solo il 5-7% vengono salvate. Potrebbero essere molte di più se, chi è presente all’insorgere dell’evento, praticasse la rianimazione cardiopolmonare, prima dell’arrivo dell’ambulanza. Se poi le persone intorno al paziente disponessero di un defibrillatore semiautomatico, le possibilità di sopravvivenza aumenterebbero fino a triplicare. Da qui l’esigenza di insegnare a ragazzi come si può intervenire in emergenza, come desideriamo fare con la giornata di dimostrazioni in piazza, che sarà preceduta a partire dal mese di marzo, da incontri nelle scuole, le protagoniste del progetto, nel quale i ragazzi inizieranno ad acquisire la consapevolezza di essere cittadini attivi per loro stessi, per le loro famiglie e per il prossimo».