Gli scarti dell’olio usato in cucina possono davvero essere trasformati in sapone? Un rifiuto idrofobo, che non si mischia con l’acqua, e altamente inquinante, può diventare un detergente da usare per lavarsi e che si scioglie a contatto con l’acqua?
Avranno la possibilità di scoprirlo 80 alunni delle scuola secondaria di primo grado “G. Carducci” di Busca che – nell’ambito del premio nazionale Federchimica Giovani «Chimica, la scienza che muove il mondo» – mercoledì 28 febbraio visiteranno lo stabilimento di Piobesi d’Alba dell’azienda albese MPoli, dal 2012 promotrice del progetto di raccolta dell’olio vegetale esausto, RecuperiamOli. Dapprima sul territorio di Langhe e Roero, poi diventato – a distanza di cinque anni – il più grande servizio di questo tipo di tutto il Piemonte, che coinvolge 424 comuni, 90 ecocentri e 1.280.000 abitanti.
L’idea di Massimo Perletto, amministratore della MPoli e artefice del progetto, è di raccogliere i 10 chili in media prodotti all’anno da ogni famiglia tra scatolette di tonno, conserve di carciofi e funghi, olio usato per le fritture, evitando che finiscano nello scarico del lavandino (con i conseguenti costi per depurarli) e trasformandoli in una preziosa materia prima con cui si possono produrre biodisel, saponi, lubrificanti, collanti, mastici. Un progetto sostenibile non solo dal punto di vista ambientale ma anche sotto il profilo economico, in grado di autofinanziarsi e, quindi, completamente gratuito per consorzi, comuni e cittadini.
Basti pensare che da allora, sono già stati raccolti e riutilizzati oltre 800mila kg di olio vegetale esausto con un risparmio in termini di emissioni di CO2 di 3.400 tonnellate equivalenti a 22 milioni di chilometri percorsi da un’auto. Nella sola provincia di Cuneo la raccolta è triplicata. In sinergia con Consorzi e Amministrazioni sono stati posizionati in tutti i comuni che hanno aderito gli inconfondibili contenitori, gli MPbox dove versare l’olio dalle apposite tanichette o i cassonetti blu dove gettare una comune bottiglia di plastica ben chiusa.
Gli studenti arriveranno alle 9,30 in stabilimento, in località Catena Rossa 13/E, dove si fermeranno tutta la mattinata per vedere con i loro occhi come l’olio ben smaltito dai cittadini viene “pulito” per poter essere riutilizzato in particolare dalle aziende che producono biodisel, anche se si sta mettendo a punto – proprio in queste settimane – un progetto su larga scala per produrre sapone. Per questo i ragazzi avranno la possibilità di partecipare al laboratorio “Da una goccia d’olio una bolla di sapone”. Sarà presente anche il sindaco di Piobesi d’Alba, Mario Rinarelli.
“Sin dall’inizio – racconta Massimo Perletto che guiderà i ragazzi durante la visita –, per diffondere il progetto abbiamo puntato sulle scuole e sugli studenti, attenti e sensibili alle tematiche ambientali. Dopo aver appreso le buone pratiche sui banchi di scuola, le raccontano a casa, riuscendo in molti casi a farle diventare un’abitudine per tutta la famiglia”. Anche agli studenti di Busca verrà consegnato un questionario da compilare. Che tipo di olio usa la tua famiglia in cucina? Dove lo buttate di solito? Lo sai quanto inquina 1 chilo d’olio gettato in mare? Un’area grande come un campo da calcio è la risposta che dovranno ricordarsi ogni volta che staranno per smaltire il loro olio da cucina.