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«I libri? Compagni di vita che donano pensieri unici»

L’assessore alla Cultura del Comune di Cuneo, Cristina Clerico, dà il benvenuto alla nuova edizione del festival

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Per salutare l’arrivo a Cuneo della nuova edizione di “scrittorincittà” abbiamo interpellato l’assessore comunale alla Cultura, Cri­sti­na Clerico, la quale ha messo in luce il valore culturale e sociale del festival, sottolineandone i punti di forza e indicando gli obiettivi.

Assessore Clerico, il tema di quest’anno è “aria”. Qual è la sua declinazione personale del termine?
«La mia declinazione di “aria” è quella che la sindaca Patrizia Manassero ed io abbiamo scelto come saluto da inserire nel programma del festival. Si tratta di una riflessione nata dopo un confronto sul nostro modo di concepire l’“aria”, specie in un momento in cui l’aria, appunto, viene spesso a mancare. Un’analisi necessaria che si inserisce in un cartellone di eventi come sempre ricco di riflessioni sul presente. Si ragionerà su tematiche scientifiche, politiche, ambientali, ma si parlerà anche di giustizia e del mondo dei bambini, approfondendo pure il tema del rapporto tra generi».

Che aria si respirerà, quindi, a “scrittorincittà”?
«In alcune parti del festival si respirerà un’aria particolarmente leggera: ne abbiamo tutti bisogno. In altre parti, l’aria sarà più “complessa” e ci permetterà di ragionare sul contesto intricato che spesso ci circonda. In generale, in città, soffierà un’aria di riflessione che, mi auguro, possa aiutarci a trovare nuove domande e, magari, alcune risposte capaci di alleviare in qualche modo il senso di pesantezza che, tante volte, questo presente così imponente sta causando. Ecco, dunque, che i libri diventano sempre più un rifugio “portatore” di pensiero».

I libri restano centrali anche per la nuova Ammi­ni­strazione Comunale?
«Assolutamente sì, anche perché siamo convinti del fat­to che il ruolo della cultura non sia delegabile ad alcun altro mondo. Confermiamo la centralità del settore dei libri chiaramente con “scrittorincittà” ma, pri­ma di tutto, con l’investimento per la nuova sede delle biblioteche civiche, in cui, peraltro, dal 2026 verranno ospitate anche alcune delle attività del festival».

Da quest’edizione di “scrittorincittà” cosa vi aspettate?
«Dal punto di vista dei contenuti, “scrittorincittà” comunica la necessità di fermarsi per cercare di conoscere, porsi delle domande, trovare risposte o, comunque, riflettere prima di prendere posizione. Poi ci sarà la piacevolezza di trascorrere del tempo assieme ai libri e a chi li ha immaginati e scritti. In questo senso, il libro, oltre a essere rifugio, diventa a tutti gli effetti compagno di vita, soprattutto in una città come Cuneo che ha sempre investito parecchio in questo ambito e che è sede della biblioteca civica più antica del Piemonte. Infine, “scrittorincittà” sarà incontro: incontro tra il pubblico e il pubblico e incontro tra il pubblico e gli autori. E penso a tutti gli ospiti, dagli autori dei saggi più imponenti sulla società attuale o sulla storia agli scrittori che si occupano di cucina. Insomma, si andrà dalla riflessione più profonda al momento più leggero: tutto ciò nel segno dei libri, che ci fanno stare bene».

Come immagina, invece, “scrittorincittà” nel futuro?
«Stiamo ragionando sul futuro del settore, delle biblioteche, dei libri. Di conseguenza, stiamo anche facendo riflessioni su “scrittorincittà” in modo che possa essere sempre al passo con i tempi che cambiano. Non abbandoneremo questo ambito e neppure “scrittorincittà”, ma… “scrittorincittà” è sempre in cambiamento e, quindi, chissà quali novità avrà in serbo per il prossimo anno! Intanto, però, godiamoci l’edizione che sta per partire».

BaNNER
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