Giusto qualche settimana fa, ad Alba, la mostra “Ètoiles – Le stelle della cucina di Langhe, Monferrato e Roero” ha riunito gli chef del territorio (come da foto di gruppo) sottolineando il senso di squadra di questi protagonisti dell’enogastronomia locale ed internazionale, anche in un settore dove la competizione è un fattore inevitabile. Nell’occasione, tra l’altro, è stato accolto lo chef Luciano Tona, direttore dell’accademia italiana di Bocuse d’Or, come nuovo ambasciatore della Creatività di Alba.
E a proposito di riconoscimenti alle qualità creative, e non solo, nella provincia Granda, ne sono arrivati numerosi anche dalla Guida Michelin Italia che, come ogni anno, ha assegnato le sue stelle ai migliori ristoranti italiani e quindi ai cuochi più talentuosi. Spicca ancora una volta la personalità di Enrico Crippa, chef di Piazza Duomo ad Alba che stavolta, in aggiunta alle tre già ottenute, ha ricevuto una “stella verde” simbolo di sostenibilità, un nuovo riconoscimento che vuole manifestare apprezzamento a quelle cucine che oltre a proporre un’esperienza enogastronomica unica ai clienti, esprimono vicinanza all’ambiente. Valori che, sempre di più, fanno la differenza. Tra i cuneesi, due stelle Michelin sono andate all’Antica Corona Reale di Cervere, mentre per quanto riguarda i locali premiati con una stella l’elenco è nutrito: Locanda del Pilone di Alba; All’Enoteca di Canale; La Madernassa di Guarene; Damiano Nigro e Massimo Camia a La Morra; Borgo Sant’Anna e Fre a Monforte d’Alba; il 21.9 a Piobesi d’Alba; Il Centro a Priocca; il Ristorante di Guido da Costigliole a Santo Stefano Belbo; Guidoristorante a Serralunga d’Alba; La Ciau del Tornavento a Treiso e il Nazionale a Vernante.
Una categoria (Bib Gourmand) è dedicata, infine, ai locali che evidenziano un ottimo rapporto qualità-prezzo. Ecco quali sono nel Cuneese: Cantina dei Cacciatori a Monteu Roero; Boccondivino e Battaglino a Bra; Osteria La Torre a Cherasco; Vascello d’Oro a Carrù; La Pineta a Roccabruna; Osteria della Chiocciola e I 5 Sensi a Cuneo; Locanda del Falco a Valdieri; Caffè Bertaina Osteria a Mondovì; Da Politano a Boves; Fàula a Cerretto Langhe. Nel complesso il Piemonte si conferma ai livelli più alti. Con Piazza Duomo di Alba, tra i 12 ristoranti tre stelle nazionali ora c’è anche Villa Crespi di Orta San Giulio (Novara).
Ma quali sono i criteri con cui la Guida Michelin assegna la sua stella? Sono cinque: la qualità degli ingredienti, l’armonia dei sapori, la padronanza delle tecniche, la personalità dello chef espressa nella sua cucina e, cosa altrettanto importante, la coerenza nel tempo e dell’intero menù. Nel tempo viene verificata ogni valutazione. E cosa significano le tre stelle, ovvero il massimo riconoscimento della giuria Michelin? Premiano la cucina superlativa di chef all’apice della loro professione; la loro cucina si è elevata a forma d’arte e alcuni dei loro piatti sono destinati a diventare classici. Come nel caso di Enrico Crippa: chapeau!
Chef, squadra vincente Stella verde a Crippa
Nuovo riconoscimento della Guida Michelin al locale di Piazza Duomo. La Granda resta al top