Progettazione, sviluppo e innovazione. Sono queste le parole d’ordine della missione politica di Andrea Tronzano, assessore al Bilancio e alle Finanze della Regione Piemonte e rappresentante della stessa alla costituzione dell’accordo di Lipsia per il settore automoti09ve. Partendo da questa importante occasione, spostando poi il focus sugli altri progetti in agenda, come l’aerospazio, noi di Rivista IDEA lo abbiamo intervistato.
Assessore Tronzano, qualche settimana fa ha partecipato alla costituzione dell’Alleanza di Lipsia. Cosa ha sancito questo accordo?
«Lipsia rappresenta un primo importante traguardo nella presa di coscienza che la transizione verso l’elettrico, “compressa” al 2035, rischia di distruggere un’intera filiera e milioni di posti di lavoro. Venti regioni europee hanno chiesto che questo passaggio sia equo e giusto. Mi sembra evidente che decenni di ricerca e miliardi di euro spesi sul motore termico non possano essere inceneriti per valutazioni dogmatiche e fideistiche. Oggi occorre essere pragmatici e, quindi, la parola chiave è “neutralità tecnologica”. Bene il passaggio verso l’elettrico, ma bene anche l’endotermico spinto da carburanti a zero emissioni. Tutto ciò è un obiettivo possibile e vogliamo raggiungerlo».
Come intende muoversi il Piemonte nell’ambito del settore automotive?
«Senz’altro continuerà a rappresentare un pilastro della nostra economia manifatturiera. L’accordo con Stellantis è storico e deriva dalla volontà dell’azienda, ma anche da una politica che finalmente si è dimostrata chiara e convincente, che ha detto all’azienda stessa: “A te conviene restare in Piemonte”, e non è rimasta su posizioni romantiche e storiche, certamente valide ma non sufficienti. In più abbiamo elaborato una strategia di sostegno al settore basata su studi approfonditi, ai quali saranno affiancati i fondi europei. Sosterremo le aziende che faticano di più a resistere alle transizioni e pure quelle già proiettate nel futuro. Inoltre, saremo protagonisti nel creare una politica regionale dell’automotive. Tutte le regioni con filiere importanti si uniranno e produrranno un documento di politica industriale valido sia per il Governo italiano sia per l’Alleanza di Lipsia, che tratterà poi con la Commissione Ue. Abbiamo alleati importanti: i commissari Breton e Schmit sono sostenitori del termico e, usando il linguaggio della diplomazia, che a quel livello condiziona i percorsi, saranno certamente utili a far vincere il concetto di neutralità tecnologica».
Un’altra sfida importante è la “Città dello Spazio”: a che punto è il progetto e quali saranno i vantaggi?
«Stiamo lavorando seriamente su questo tema e siamo in procinto di stabilire il cronoprogramma preciso della nascita del primo padiglione “Laboratori” e del padiglione che ospiterà le imprese. Contiamo di partire entro la seconda metà del 2023; l’avversario più spinoso è la burocrazia e stiamo cercando di superare tutte le questioni a essa legate. Il vantaggio sarà avere – come nel Manifacturing Center che sta procedendo sull’automotive – didattica, ricerca e impresa tutte nello stesso luogo e quindi creare un cluster dove le imprese coinvolte potranno migliorare e trovare personale qualificato».
A livello di bilancio qual è la situazione regionale?
«Il bilancio regionale patisce debiti molto alti e disavanzi che devono diminuire. Ormai da anni stiamo procedendo nella diminuzione del disavanzo, senza per questo tagliare servizi o aumentare le tasse. È un bel risultato, per cui ringrazio anche gli uffici. In questo periodo stiamo affrontando il preventivo per il triennio 2023-2025: sarà basato, come al solito, sull’attenzione al sociale, all’istruzione ma anche alle imprese. Pensiamo di stare andando nella giusta direzione».
A proposito di direzioni future, quali sono i progetti per la Granda?
«Posso dire che, a livello economico, partiremo con i bandi Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), che affiancheranno le imprese per migliorare la loro competitività. In particolare, cercheremo di garantire loro l’autonomia energetica e agiremo in direzione della ricerca, dello sviluppo e del miglioramento del prodotto. Le piccole-micro imprese saranno agevolate in quanto destineremo risorse per l’assunzione di professionalità manageriali per il salto sulla digitalizzazione, che è assolutamente fondamentale. Come già successo in passato, le aziende del Cuneese potranno partecipare a questi bandi e continuare a essere protagoniste. Aggiungo che negli anni ’70 la provincia di Cuneo era marginale ma ora – grazie alle capacità del territorio – è diventata una delle più ricche d’Italia. Mi complimento per questo».
Qual è il suo rapporto personale con la zona di Alba, Bra, Langhe e Roero?
«Sin dagli anni ’70 frequento le Langhe e, in particolare, Cherasco, dove i miei genitori hanno una casa. Ho sempre vissuto volentieri quei luoghi, che mi ricordano cose positive e amicizie importanti».
Chiudiamo con una curiosità: trova ancora tempo per il calcio, visto il suo passato da professionista?
«Ogni tanto faccio qualche partitella con gli amici. Ci provo, mi tengo in allenamento e ogni tanto giochiamo».
Articolo a cura di Domenico Abbondandolo