Quando lo sci vuol dire rinascita. La storia di Michele Biglione e delle sue montagne.
A volte la vita ti presenta delle salite, a volte delle discese. Lo sanno bene gli atleti e lo sa bene Michele Biglione che, prima di diventare un atleta, era un ragazzo appassionato di palestra, di snowboard e moto. Un incidente gli ha causato la perdita della gamba sinistra, cambiando radicalmente la sua vita. Con una svolta.
Un incontro fortuito con l’allora allenatore della Nazionale italiana paralimpica di sci nordico, Duilio Friz, lo ha portato a sperimentare il fondo. Michele riesce così a veicolare tutta la sua forza e la sua voglia di vivere attraverso le braccia che lo spingono verso traguardi sempre più ambiziosi, ma sempre più vicini. Iniziano così gli allenamenti nei numerosi centri fondo delle Alpi di Cuneo: qui Michele trova le giuste condizioni per migliorare le sue prestazioni, grazie anche al sostegno di DiscesaLiberi, l’Associazione che si occupa di inclusione in ambito sciistico.
«Quando di punto in bianco, a seguito di un brutto incidente, la mia vita è cambiata», racconta Michele, «ho dovuto ripartire da zero, con nuovi obiettivi e nuove esperienze. Ciò mi ha portato ad apprezzare molto di più quello che il mio territorio aveva da offrirmi. Panorami mozzafiato e natura incontaminata: avere tutto questo a casa propria è impagabile!
Le Alpi di Cuneo sono state lo scenario che mi ha permesso di reinventarmi come persona e come atleta e di questo ne sarò sempre infinitamente grato».
Michele fa parte della Nazionale paralimpica di sci nordico che è stata impegnata a Pechino per le Paralimpiadi invernali ed è Testimonial delle Alpi di Cuneo, nell’ambito di un progetto di promozione coordinato dall’Atl del Cuneese che lo lega a Marta Bassino, Diego Colombari ed Elisa Balsamo.