Cuneo si aggiudica i fondi regionali per il supporto psico-fisico dei giovani insieme a Mondovì e Villanova

Il partenariato con Mondovì e Villanova ha vinto un bando per le attività di promozione del benessere giovanile

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Aumentano le risorse a disposizione per il sostegno delle fasce più giovani della popolazione: nei giorni scorsi il partenariato composto da Cuneo, Mondovì e Villanova Mondovì si è aggiudicato infatti un bando della Regione Piemonte che prevede dei finanziamenti per progetti di supporto psico-fisico, divenuti ancora più necessari dopo la pandemia, per giovani di età compresa tra i 15 e 29 anni.

Il partenariato formato dai tre comuni della Granda e di cui Cuneo è capofila, otterrà un fondo totale di 50.000 euro da destinare ad azioni culturali (laboratori artistici e musicali), attività fisiche e sportive e al supporto psicologico (individuale e/o di gruppo) a favore del benessere giovanile.

I progetti, che inizieranno a gennaio 2023, si svolgeranno con la collaborazione del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale dell’ASL CN1 e delle cooperative sociali Emmanuele e Momo (che gestiscono rispettivamente i Centri di Aggregazione Giovanile cuneesi “La Pulce d’Acqua” e “Dona Underground”) insieme alla monregalese Caracol. Le attività si concentreranno sul miglioramento della resilienza psicologica individuale, della comunicazione e altre abilità relazionali tra pari.

Così la Sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero“L’ottenimento di queste risorse ci permetterà di aumentare le attività di supporto psico-fisico per i più giovani, fascia della popolazione su cui l’Amministrazione concentra da sempre molta attenzione. I ragazzi devono poter avere facile accesso alle varie forme di sostegno, affinché possano vivere serenamente il rapporto con loro stessi, gli altri e le sfide della vita, in modo particolare dopo i tempi difficili del Covid”.

Paola Olivero, Assessora alle Politiche Sociali: “Mentre la pandemia rallenta e scendono incidenza e pressione negli ospedali, si fanno i conti con ciò che rimane dopo due anni di Covid-19 anche e soprattutto fra i giovani. Continua a emergere il forte bisogno e, per alcuni, l’intensa fatica di confrontarsi sia fra pari che con adulti di riferimento rispetto ai temi esistenziali e relazionali da loro vissuti come importanti e su cui sentono il bisogno di un supporto. È quindi necessario aiutarli a verbalizzare le emozioni, evitando che si chiudano in loro stessi. I giovani devono poter ritrovare entusiasmo e fiducia, perché essi sono sì il futuro ma anche il presente ed è per questo che dobbiamo prenderci cura di loro”.