In Fondazione Ferrero, ad Alba, è stata inaugurata la nona edizione del Master Universitario di II livello in Innovazione nelle Scienze e Tecnologie Alimentari dedicato a Michele Ferrero.
Il master – promosso e coordinato dall’Università degli Studi di Torino, con la partecipazione strutturata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Campus di Piacenza e dell’Università di Monaco di Baviera – è reso possibile grazie al contributo della Fondazione Ferrero stessa.
La cerimonia di inaugurazione è stata aperta dal saluto del segretario generale della Fondazione Bartolomeo Salomone.
A seguire ha preso la parola la signora Maria Franca Ferrero, presidente della Fondazione, la quale ha parlato con commozione e orgoglio del master universitario, «un’iniziativa che contribuisce a onorare la memoria del mio caro marito Michele».
È poi intervenuto il vicedirettore generale della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), Maurizio Martina, con la lectio magistralis “Food Systems Transformation: Food Security and Nutrition Goals”. «La fame nel mondo – ha detto Martina – è aumentata nel 2021: più di 800 milioni di persone sono state colpite dalla fame l’anno scorso. Le proiezioni aggiornate indicano che l’8% della popolazione mondiale potrebbe essere ancora affamata nel 2030, molto lontano dall’obiettivo Fame Zero. Sebbene siano stati compiuti progressi, sappiamo che circa 2,3 miliardi di persone non hanno un accesso adeguato e quotidiano al cibo. La trasformazione dei nostri sistemi alimentari deve garantire cibo nutriente disponibile e accessibile per ogni persona del pianeta e allo stesso tempo garantire la sostenibilità. Ciò significa che dobbiamo guardare non solo al lato della produzione, ma anche ai consumatori e al modo in cui il loro comportamento e le loro richieste possono contribuire a questa trasformazione. Penso che oggi la sicurezza alimentare e la nutrizione siano al centro delle principali questioni globali. E sono due le rivoluzioni storiche che segneranno il futuro dell’accesso al cibo: la rivoluzione ambientale e la rivoluzione tecnologica. Solo attraverso un cambio di paradigma con nuove soluzioni strutturali saremo in grado di raggiungere l’obiettivo della fame zero e garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutte le persone». Concetti ribaditi anche dal rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, dall’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, rappresentante permanente a Ginevra presso le Organizzazioni Internazionali, Alex Assanvo, segretario esecutivo della Cote d’Ivoire Ghana Cocoa Initiative e Koffi Adjoumani, vicerappresentante permanente dell’Ambasciatore della Costa d’Avorio.
Al Master, della durata di un anno accademico, hanno accesso 11 partecipanti che hanno superato le selezioni. Con l’obiettivo di favorire l’empowerment economico e sociale e la crescita dell’imprenditorialità in Africa un posto è stato riservato a un candidato straniero con cittadinanza africana. Saranno sovvenzionate dalla Fondazione Ferrero sia la quota di iscrizione che le borse di studio per agevolare la frequenza, con un contributo rivolto agli studenti ammessi. Inoltre, per tre studenti giudicati particolarmente meritevoli verrà garantito un premio di 10mila euro ciascuno. Uno per lo studente che otterrà il miglior punteggio complessivo, uno per la migliore tesi finale e uno per il miglior business case. La nuova edizione del master si concentrerà sui “Nuovi indicatori di qualità per il sistema alimentare del terzo millennio”. Un approccio multidisciplinare e una prospettiva internazionale caratterizzeranno le attività didattiche, con l’obiettivo di sviluppare e innovare la cultura scientifica nel campo della nutrizione e delle tecnologie alimentari, materie strettamente connesse in una visione di “food science” integrata. Il completamento del master prevede anche uno stage in azienda in Italia o all’estero che darà l’opportunità di entrare a far parte del mondo Ferrero o di altre importanti aziende del settore alimentare.
Il master si propone di fornire, agli studenti con laurea magistrale e adeguata formazione in settori scientifici diversi, una preparazione di carattere interdisciplinare nel campo delle scienze e delle tecnologie dell’alimentazione umana, che consenta loro di utilizzare le competenze acquisite per gestire, con un approccio internazionale e innovativo, la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti alimentari, con particolare attenzione alla qualità del prodotto e del processo.