Proseguono gli incontri della Fondazione E. di Mirafiore con due lezioni del filone della “Tradizione”. Quella di venerdì 6 aprile sarà una serata dedicata alla Storia: ospite della Fondazione sarà infatti Alessandro Barbero.
Alessandro Barbero è un professore di Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Piemonte Orientale. Autore prolifico di narrativa e di saggistica, ha vinto nel 1996 il Premio Strega con Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo, tradotto in sette lingue. Dal 2007 tiene con Piero Angela la rubrica tv Dietro le quinte della Storia a Superquark e collabora con Rai Storia.
A Fontanafredda terrà una lectio magistralis incentrata sul metodo, per capire con precisione i confini tra i concetti di “storia” e quello di “memoria”, due falsi amici che occorre non confondere. Il rischio incombe soprattutto là dove si parla di storia recente. Di fronte a pagine controverse della nostra storia recente, infatti, capita spesso di ascoltare pubblici appelli a una memoria condivisa. E la memoria è la cifra con cui si rievocano momenti cruciali del passato, soprattutto in occasione di centenari, come sta accadendo in questi anni, in tutta Europa, con gli anniversari della Grande Guerra. Guai, però, a confondere la memoria con la storia. La memoria, per definizione, è di parte: non solo la memoria individuale, ma anche la memoria collettiva, che è sempre patrimonio di una famiglia, di un gruppo, di una regione, e non può essere condivisa. La memoria è irrazionale, ignora il contesto, nega le ragioni degli altri. Non va rimossa, perché è una componente importante dell’identità, ma, appunto, non va confusa con la storia – ed è fondamentale che la storia intervenga a controbilanciarla. La storia è il contrario della memoria: considera tutti i punti di vista, abbraccia tutti gli attori, inquadra gli episodi nel contesto, permette di andare al di là del punto di vista individuale, fa capire il senso del passato, non si limita a ricordarlo. La storia, quella sì, può e deve essere condivisa, per dare un senso alla memoria, e anche per segnalarne i limiti.
Sabato 7 aprile, poi, il testimone passerà a Barbara Ronchi della Rocca, che terrà una lezione dal titolo: “Breve storia della forchetta”.
Barbara Rochi della Rocca, torinese, è una milady delle buone maniere, una maestra del bon ton. È stata consulente per le cerimonie al Quirinale ed è suo il Manuale di buone maniere dell’Unione Europea. Organizza di corsi di galateo aziendale e arte del ricevere, oltre a formare il personale per le catene alberghiere più chic.
Alla Fondazione Mirafiore, Barbara Ronchi della Rocca racconterà qualcosa di intrigante, che sta a metà tra la storia, il costume, la cucina e il galateo. Una storia della tavola, della convivialità e delle tradizioni gastronomiche italiane che, tra Rinascimento e 1800, sono state di guida per tutta l’Europa. La lezione sarà l’occasione per ripercorrere, attraverso la storia della convivialità, la storia delle nostre tradizioni.
Gli incontri della Fondazione Mirafiore sono gratuiti, per partecipare occorre prenotarsi tramite il sito: www.fondazionemirafiore.it. È possibile seguire le lezioni anche da casa in streaming tramite il sito. Sabato verrà anche divulgato il programma dell’edizione 2018 delle Passeggiate Letterarie.