Proseguono gli incontri della Fondazione E. di Mirafiore con due incontri tra “Coppie di Ferro” e “Tradizione”.
Quella di venerdì 13 aprile sarà una serata dedicata al Vino con la V maiuscola: la Fondazione ospiterà infatti una coppia di eccezione: Kerin O’Keefe e Angelo Gaja.
Una giornalista enologica americana attenta e rigorosa, esperta di vini italiani e il più grande, di certo il più conosciuto e raffinato, produttore di Barbaresco al mondo. Insieme parleranno della coppia reale dei vini italiani: il Barolo e il Barberesco.
Kerin O’Keefe, da Boston, è una scrittrice e giornalista enologica statunitense. È Italian Editor di Wine Enthusiast dal maggio 2013, ma i suoi articoli appaiono anche su The World of Fine Wine dal 2005. Dal 2002 al 2013 ha scritto sul vino italiano per Decanter. È stata anche Contributing Editor per The Wine News dal 2003 al 2009. Il suo primo libro è stato pubblicato in italiano da Luigi Veronelli nel 2004: Franco Biondi Santi. Il gentleman del Brunello. Ha scritto la versione in inglese del libro nel 2005, Franco Biondi Santi. The Gentleman of Brunello, premiato con il Gourmand Wine Books Award. Ha vinto il Premio Consorzio Brunello di Montalcino nel 2008 per il suo articolo Brunello de-con-structed. Brunello di Montalcino – Understanding and Appreciating One of Italy’s Greatest Wines (University of California Press) è stato pubblicato nel 2012. Il suo ultimo libro è Barolo and Barbaresco – The King and Queen of Italian Wine (University of California Press, 2014).
Angelo Gaja non ha certo bisogno di presentazioni: noto imprenditore vinicolo, in Francia è soprannominato “le Roi du Barbaresco”. L’azienda che porta il suo nome è nata nel 1859 ed è leader mondiale nel settore.
Sabato 14 aprile, poi, il testimone passerà a Claudio Cerasa, Direttore de Il Foglio, che terrà una lezione dal titolo: “Il tabù dell’ottimismo”.
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio da dieci anni e da gennaio 2015 ne è il Direttore. Ha scritto diversi libri (“Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli e “Ho visto l’uomo nero”, con Castelvecchi). E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Ha due figli. Perché ha scelto di intitolare la sua lectio “Il tabù dell’ottimismo”?
Semplicemente perché l’ottimismo è effettivamente il grande tabù della nostra epoca; perché tendiamo tutti a considerare una buona notizia una non notizia e perché l’industria della falsa emergenza è il più grande motore del populismo.
Gli incontri della Fondazione Mirafiore sono gratuiti, per partecipare occorre prenotarsi tramite il sito: www.fondazionemirafiore.it. È possibile seguire le lezioni anche da casa in streaming tramite il sito.