Una punizione troppo severa. Così Arden Tulino ha voluto commentare la squalifica comminatagli dal Giudice Sportivo dopo la sfida di Promozione (Girone C) fra il suo Villafranca e il San Sebastiano, terminata 3-1 ed in cui, nel finale, il portiere è stato espulso per un intervento in uscita ritenuto irregolare e punibile con il rosso.
L’estremo difensore giallorosso ha deciso, però, di esternare, contattando la Redazione di Ideawebtv, tutto il suo disappunto e la sua amarezza dopo le due giornate di stop decise dal Giudice Sportivo e, soprattutto, per le motivazioni, riportate sull’ultimo comunicato ufficiale: “Per condotta violenta consistita nell’intervenire a gamba tesa con tacchetti esposti su di un avversario, mettendo così a rischio l’incolumità dell’altro giocatore“.
Così il numero 1 del Villafranca: “Sono dispiaciuto e disgustato. Non ho effettuato l’intervento in uscita in questione con l’intento di far male all’avversario: nello slancio ho alzato la gamba posteriormente, cadendo con il a terra busto in avanti, a protezione del corpo. L’attaccante, nella dinamica, si è ritrovato contro la mia gamba, cadendo e mostrando i segni dei tacchetti, lasciati però in modo del tutto involontario. Il direttore di gara mi ha punito con il rosso: non ho protestato, anzi, ho provato a portare via anche un mio compagno di squadra per evitare un’espulsione per proteste. Dispiace, sia perché è stata rovinata una partita, sia perché il Villafranca resterà senza di me questa e la prossima domenica (ma sono sicuro che i miei compagni faranno due grandi gare) e, soprattutto, per le motivazioni del Giudice Sportivo: in carriera non ho mai preso cartellini, gialli o rossi, per gesti antisportivi, perché, per me, la lealtà sportiva viene prima di tutto e, questo, vorrei che fosse sottolineato“.