“Tori e Lokita” (2022) dei fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne proseguirà lunedì 20 febbraio alle 21 la stagione “Lunedì Cinema” al Cinema Teatro Magda Olivero di Saluzzo, organizzata da Ratatoj Aps in collaborazione con il Comune di Saluzzo. La proiezione è organizzata in collaborazione con il Progetto SAI (Sistema Accoglienza ed Integrazione) e con “Coltivare accoglienza”, un progetto di Caritas e LVIA, entrambi attivi sul territorio di Saluzzo. L’ingresso è gratuito.
Il film, vincitore del premio speciale per il 75° anniversario al Festival di Cannes, racconta le vicende di Tori e Lokita, un bambino e un’adolescente: i due sono giunti in Belgio dopo aver percorso un lungo viaggio in solitaria attraverso l’Africa, fino in Europa. Tori e Lokita sono diventati di fatto, pur provenendo l’una dal Camerun e l’altro dal Benin, fratello e sorella. Per la legge del Belgio però devono poterlo dimostrare e, non riuscendovi, verranno a contatto con le dure condizioni dell’esilio del Paese in cui si trovano. Allora la vicenda di questa sorella e fratello, divenuti tali su un barcone o in un centro di prima accoglienza ma non autorizzati ad esserlo da un sistema che pretende di tutelarsi quando invece crea disadattamento e microcriminalità, diventa reale.
La pellicola racconta il forte legame che lega i due personaggi, capace di non piegarsi alle istituzioni e alla democrazia belghe, e diventa una presa di coscienza nei confronti di una società mossa unicamente da interessi economici. I fratelli Dardenne prendono posizione e denunciano il sistema di immigrazione europeo, mettendo in primo piano il tema del viaggio, sia quello interiore sia quello esteriore: sarà il legame tra i due protagonisti ad essere la loro forza nei momenti bui. La vita dei due protagonisti non riesce ad uscire da uno schema privo di senso che la società ha costruito per loro. In questi tempi di pandemia e di guerra le vite dei migranti sono passate in secondo piano anche per molti di quelli che prima ne sostenevano le ragioni. I Dardenne tornano a ricordarci che quelle vite ci riguardano