Proprio a partire da questa settimana, una volta al mese, in questa rubrica si approfondirà che cosa significa immaginare un mondo in cui è possibile produrre energia senza inquinare, ma soprattutto risparmiando grazie alle nuove tecnlogie presenti sul mercato. Oggi l’efficientamento energetico e le energie alternative sono un tema non rimandabile.
Dalle Marianne all’Everest è indubbiamente il concetto che meglio può descrivere questi ultimi tre anni. È successo l’impensabile, ma andiamo con ordine: prima la pandemia, poi la guerra. L’unica costante è stata sempre l’incertezza mista a forte preoccupazione. Nel 2019 l’energia elettrica aveva prezzi tra i 43 e i 67 €/MWh, poi arriva il Covid e il mercato crolla a 28-35 €/MWh con giornate il cui prezzo ha toccato i 5-6 €/MWh. Sembrava che le cose fossero tornate alla normalità, con consumi scambi e prezzi che fino a settembre 2021 pian piano si erano stabilizzati. Poi… in 3 mesi, dal 1 ottobre al 31 dicembre 2021 il prezzo è volato da 60 a 281 €/MWh con punte di 533 €/MWh. Si aspettava la primavera 2022, sperando che il gas tornasse a non essere un bene di lusso gestito dai capricci, dalle speculazioni e dalle necessità di uno Stato entrato nel frattempo in guerra. E invece la dipendenza dell’Europa per i riempimenti delle ormai famose riserve strategiche ci ha riportato in estate con prezzi costantemente tra i 400 e gli 870 €/MWh per l’energia elettrica. E il gas, che abbiamo sempre pagato 0,20 – 0,25 € al metro cubo, ha toccato i 3,97 euro. Fino a dicembre forti speculazioni e paure hanno tenuto il prezzo ancora costantemente oltre i 250 €/MWh. Poi il più agognato e atteso regalo: il prezzo è crollato sotto i 170 euro. Certo, sono ancora prezzi doppi rispetto al 2008-2012 e addirittura 3-4 volte rispetto al 2013-2019, ma anche un bicchiere d’acqua nel deserto è un importante ristoro. E ora sembra che finalmente una ventata di ottimismo e una forte contrazione delle speculazioni, insieme ad un calo dei consumi dovuto anche ad un’ottimizzazione dei processi produttivi e ad un inverno particolarmente mite, facciano ben sperare per il futuro. Godiamoci questa tregua e puntiamo sull’auto produzione e sull’efficienza energetica.
Come? Optando per l’installazione di pannelli fotovoltaici che oggi il mercato presenta in modelli sempre più all’avanguardia tecnologicamente, non solo per prestazioni, ma anche per garanzie di prodotto (25 anni di produzione energetica con pannelli e rese ancora all’84%). Inoltre, si stanno radicando sul mercato nuove batterie con garanzia di 10/15 anni. Investire in un impianto privato o industriale è certamente un costo, ma il vantaggio è indubbiamente legato al tempo di risparmio che pannelli sempre più performanti riescono ad assicurare, oltre al valore che assume l’immobile. Lasciare, nel caso di un’abitazione unifamiliare, installato un impianto fotovoltaico, solare termico e accumulo di energia significa trasferire ai propri eredi un valore non sottostimabile… Teniamolo a mente e ricordiamo che le energie rinnovabili sono l’unica strada per il futuro!