Fragilità cognitive: a Savigliano uno dei 5 centri HPL in Piemonte

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Da settembre, per il prossimo anno scolastico 2023-2024, nascerà anche a Savigliano un CENTRO HPL – High Performance Learning – rivolto alle famiglie che hanno bambini con fragilità cognitive.

L’iniziativa è promossa dalla Consulta per le Persone in Difficoltà e dall’Associazione Diritti Negati, grazie al sostegno della Regione Piemonte e alla collaborazione dei Dipartimenti di Neuropsichiatria Infantile delle ASL locali.

Cinque in tutto i Centri HPL che sorgeranno a livello piemontese: per la provincia di Cuneo aprirà a Savigliano, ed Oasi Giovani onlus ne sarà il gestore.

Il progetto è stato presentato presso il Pantheon dei Benefattori di Oasi Giovani, mercoledì 15 febbraio, in collaborazione con l’Assessorato all’Infanzia della Regione Piemonte.

Il Centro HPL per la provincia di Cuneo vedrà la luce a Savigliano presso i locali del Centro educativo post-scolastico dell’Associazione Oasi Giovani, in corso Roma 117. Sarà aperto dal lunedì al venerdì ed accoglierà fino a 16 bimbi da tutta la Granda, che frequenteranno la struttura in incontri individuali o in piccoli gruppi, per due volte alla settimana. A seguirli, ci sarà un’équipe di tre persone composta da una psicologa e due tutor dell’apprendimento formati in maniera specifica sui temi delle fragilità cognitive.

Inquadrare il QR Code per scaricare le slide di presentazione del progetto

“Si tratta di un progetto innovativo sul quale abbiamo lavorato anni e che rende il Piemonte una regione davvero all’avanguardia nel sostegno ai minori più fragili – spiega l’Assessore regionale alla Famiglia, con delega ai Bambini, Chiara Caucino – Siamo infatti di fronte a una svolta che definirei epocale, perché andiamo ad occuparci di una importante fetta di studenti che, prima, venivano totalmente ignorati, creando una sorta di “zona grigia” dove il protagonista era il disagio. Con questo progetto, che vedrà la luce in 5 province piemontesi, facciamo nascere un’importante forma di accompagnamento, diversa da quella che caratterizza i bambini diagnosticati con “DSA – Disturbo Specifico dell’Apprendimento”, ma non meno importante in quanto aiuterà a prevenire la dispersione scolastica, le devianze comportamentali e gli episodi di autolesionismo, oltre ad aiutare davvero questi bambini e le loro famiglie. Fondamentale anche la presenza di progetti didattici personalizzati e di insegnanti di sostegno per soggetti che presentano problemi di natura cognitiva non diagnosticati come “DSA”.

Il progetto muove infatti da una concreta considerazione in merito alle evidenze scientifiche che, per quanto la letteratura in tema non sia alquanto ricca, mettono in luce come i bambini e le bambine con Funzionamento Intellettivo Limite siano presenti in percentuali fra il 2,5% e il 7% della popolazione (fonte : Emerson, Einfeld e Stancliffe, 2010; Vianello, Di Nuovo e Lanfranchi, 2014), con una percentuale che varia a seconda dell’età (maggiore nel periodo di frequenza della scuola secondaria) e delle condizioni sociali (maggiori in caso di condizioni ambientali sfavorevoli).

Solo nella fascia di età della scuola primaria, in provincia di Cuneo, possiamo stimare oltre 640 studenti con un funzionamento intellettivo limite (2,5% degli alunni). Secondo una direttiva del Ministero dell’Istruzione del 2012, l’incidenza del fenomeno sulla popolazione scolastica si aggira intorno al 2.5%, cioè circa 200.000 alunni di età compresa tra 6 e 10 anni che, purtroppo, non hanno diritto all’insegnante di sostegno.

Inoltre gli studi clinici mostrano come soggetti con fragilità cognitiva presentano in età adulta una comorbidità (compresenza) elevata con i disturbi psichiatrici (Dekkert Koot, 2003; Cooper Smiley Morrison, 2007) ed una correlazione con fenomeni di devianza sociale che possono portare a problemi con la giustizia (Mason Murphy 2002), rappresentando una ampia quota della popolazione carceraria.

“Lo scopo del progetto – spiega Francesca Bisacco, Presidente della Consulta per le Persone in Difficoltà, storico ente del terzo settore torinese, da sempre a fianco delle persone fragili e con disabilità – è quella di aiutare le famiglie con bambini e le bambine che hanno difficoltà di apprendimento. Questi alunni e alunne, purtroppo, non hanno diritto al sostegno scolastico perché non rientrano nei casi certificati come disabilità e non esiste una normativa di riferimento che regoli la loro situazione. Il progetto “Centro HPL – High Performance Learning” punta ad offrire un sostegno specialistico per migliorare le loro possibilità di inserimento e successo scolastico, prevenendo un futuro abbandono, attraverso strumenti e metodologie innovative, utili anche alla famiglia e alla comunità educante che ruota attorno a loro”.

“Siamo orgogliosi di essere l’ente gestore del Centro HPL della provincia Cuneo – spiega il Presidente di Oasi Giovani Gianfranco Saglione -. La nostra realtà opera da secoli a Savigliano negli ambiti dell’assistenza e dell’educazione, ed ancora oggi accompagna quotidianamente nella crescita i cittadini del domani. Dalla prima infanzia all’adolescenza, passando per le madri in situazioni di difficoltà, Oasi è da sempre attenta a non lasciare indietro nessuno. E questa nuova avventura consolida proprio tale aspetto. Il poter avere a che fare con bambini di tutta la Granda con fragilità cognitive sarà senza dubbio un valore aggiunto per il Centro educativo post-scolastico, per gli operatori e per l’ente in generale. Una sfida stimolante, che con la professionalità e l’esperienza che abbiamo maturato siamo certi di riuscire a cogliere. Ancora una volta per il bene della comunità e dei più piccoli”.

“Con l’apertura del Centro HPL sul nostro territorio – afferma il Sindaco di Savigliano Antonello Portera – Savigliano diventa un punto di riferimento a livello provinciale in ambito educativo, caratterizzandosi come città all’avanguardia nel supporto alle fragilità cognitive.

Grazie a questo progetto – gestito da Oasi Giovani, da secoli preziosa realtà educativa ed assistenziale della nostra città – Savigliano sarà ancora di più una città inclusiva ed attenta a tutti. Aspetti peculiari del carattere dei saviglianesi e da cui i saviglianesi traggono la loro forza più grande: quella di essere una comunità, coesa e solidale”.

“Ci sono dei parametri precisi per accedere al Centro HPL – approfondisce la Dottoressa Barbara Urdanch, pedagogista che supervisiona il progetto -. Si rivolge ai bambini e alle bambine della scuola primaria, dai 6 ai 10 anni, che hanno una fragilità cognitive legate a quelle che chiamiamo le “Funzioni Intellettive Limite”. I bambini e le bambine che vengono al Centro HPL trovano un’équipe psicopedagogica di 4 persone che analizza la loro situazione, ne discute e coinvolge la famiglia e la scuola, predispone un Piano di Potenziamento mirato per ciascuno di loro e lavora sulle aree di maggiore fragilità, come la memoria di lavoro, l’attenzione, l’organizzazione … attraverso percorsi che impiegano software digitali e attività ludo-didattiche per costruire o fortificare le abilità di base per gli apprendimenti espliciti”.

Grazie al contributo della Regione Piemonte, il progetto mette tutto questo gratuitamente a disposizione delle famiglie che hanno figli con una diagnosi neuropsichiatrica di Funzionamento Intellettivo Limite. Una volta contattati i Centri HPL di riferimento, saranno le équipe specializzate dei Centri HPL a valutare la situazione dei bambini, colloquiare le famiglie e avviare la presa in carico degli alunni e delle alunne.

Oltre alla presa in carico diretta, il progetto punta anche a creare maggiore consapevolezza nella comunità educante sul tema della neurodiversità. Per questo è stato creato il portale web www.centrohpl.it che offrirà materiali di approfondimento per insegnanti, famiglie, specialistici della cura dell’infanzia. Lo sviluppo neurologico atipico, infatti, non è una malattia, ma una condizione che semplicemente si allontana da quella più comune e frequente, detta “neurotipica”.

Nel ventaglio delle neurodivergenze si trovano le difficoltà di apprendimento, i funzionamenti cognitivi limite e le disabilità.

“Il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) – spiega ancora la Dottoressa Urdanch – è una condizione che si colloca tra la norma e la disabilità intellettiva, per cui serve una diagnosi da parte del Servizio di NeuroPsichiatria Infantile. Purtroppo constatiamo che spesso la famiglia e la scuola non hanno gli strumenti per riconoscere i segnali del FIL e questi bambini e bambine non vengono diagnosticati, impedendo di fatto interventi specifici. Si tratta di una condizione che vede la presenza di un Quoziente Intellettivo compreso fra 71 e 85 (subito sotto alla norma) a cui si aggiunge spesso la presenza di altri disturbi (comorbidità) come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), Disturbo dell’Attenzione e Iperattività (ADHD), disturbi del linguaggio”.

Nel suo obiettivo di operare in rete con la comunità educante, il progetto Centro HPL offre anche alle famiglie il supporto di uno sportello di assistenza legale per rendere esigibili i propri diritti e alle scuole un percorso formativo specifico sulla didattica inclusiva per questi studenti.

Infine tutti i bambini e le bambine che frequentano il Centro HPL, dove “imparano ad imparare”, possono poi replicare a casa e a scuola le attività apprese, grazie al supporto di software specifici e open source.

Per chi volesse avere maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria all’indirizzo [email protected];  oppure al cellulare 334.8101643 o visitando il sito internet www.centrohpl.it.