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Al via da Cuneo la fase sperimentale di “Communal Living”, progetto innovativo sull’abitare inclusivo

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Parte sul territorio di Cuneo la fase sperimentale del progetto “Communal Living”, esperienza innovativa che mira a sviluppare nuovi modelli abitativi e servizi di supporto all’abitare, finalizzati a sostenere famiglie e individui in condizione di vulnerabilità economica e fragilità sociale e funzionale.

Presentato nel 2020 dal Comune di Cuneo, in partenariato con Open House Impresa Sociale, Eclectica+ Ricerca e Formazione Impresa Sociale, il progetto ha concluso la prima fase (studio di fattibilità e relativa mappatura di bisogni e risorse sul territorio). Ora il Fondo per l’Innovazione Sociale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ne finanzia la sperimentazione. “Communal living” è uno dei 18 progetti a livello nazionale ammessi alla fase sperimentale.

L’obiettivo di fondo di tutto il percorso è la definizione di un modello innovativo di erogazione del welfare, inteso a facilitare l’emersione dei bisogni e farli incontrare con le offerte di servizi già disponibili sul territorio, per razionalizzare e massimizzare le risorse in campo.

Al centro dell’attenzione del progetto sono: famiglie economicamente e socialmente vulnerabili, persone fragili – anziane e non – e più semplicemente persone con necessità di conciliare meglio i tempi vita-lavoro.

La fase sperimentale partirà dal mese di aprile, con:

• la creazione dello sportello “Communal Living”, un Centro Servizi, sia fisico sia attraverso una piattaforma virtuale, in grado di fornire risposte alle esigenze sul tema dell’abitare e di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di servizi concreti di supporto all’abitare, volti a favorire la qualità della vita domestica, l’indipendenza, e a rendere conciliabili il lavoro, le attività di cura e il tempo libero (servizi di custodia dei figli per alcune ore della giornata, la consegna di pasti, farmaci o altri prodotti a domicilio, il servizio di pulizie e di piccole riparazioni domestiche, la possibilità per la persona di prendersi cura di sé nella propria casa (ad esempio, grazie al servizio di parrucchiere e di estetista a domicilio).
• l’assegnazione di alcuni alloggi di social housing, dedicati a persone e famiglie che non hanno le risorse per accedere al libero mercato, né i requisiti per beneficiare dell’edilizia residenziale pubblica;
• la sperimentazione di forme alternative dell’abitare, come il co-housing (che prevede la condivisione di spazi e l’aiuto reciproco tra un gruppo di abitanti, tipicamente giovani e/o fuori sede) e l’home sharing (in cui un ospitante mette a disposizione una stanza nel proprio appartamento in cambio di un affitto ridotto oppure gratuitamente, ad esempio in cambio di un aiuto a gestire la casa).

Punto di forza del progetto sarà la flessibilità e la capacità di rivolgersi a tutta la cittadinanza, offrendo soluzioni ritagliate sulle necessità e preferenze specifiche di ciascuno.

I fornitori di servizi esistenti avranno la possibilità di entrare a far parte di “Communal Living” così come gli stakeholder (associazioni ed enti del terzo settore e del volontariato, comitati di quartiere…) che nel mese di marzo saranno coinvolti in momenti informativi e in tavoli di lavoro condivisi e finalizzati a massimizzare la dimensione partecipativa nella costruzione del sistema.

Alla base della sperimentazione per il Fondo Innovazione sociale è il modello Pay By Result: si introduce nell’offerta dei servizi, la logica del “pagamento a risultato”, cioè i servizi sono remunerati se e nella misura in cui raggiungono un impatto sociale dimostrato sulla base di un set di indicatori valutati da un soggetto esterno, individuato nell’Associazione per lo Sviluppo della Valutazione e l’Analisi delle Politiche Pubbliche (Asvapp). Advisor del progetto sugli aspetti finanziari è la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Il progetto cuneese dovrà dimostrare l’efficacia del proprio modello, per accedere, tra circa un anno, alla terza e ultima fase del progetto: mettere a sistema il modello del Centro Servizi come punto di riferimento per sostenere i bisogni e le problematiche legate all’abitare.

“Si tratta di un progetto innovativo che ha come obiettivo di ampliare i servizi pubblici su un tema molto sentito come quello del sostegno all’abitare”, il commento della sindaca Patrizia Manassero. “Prende infatti in considerazione anche le persone che rientrano nelle cosiddette fasce grigie, cioè coloro che hanno qualche difficoltà, ma non appartengono alle fasce più deboli, come i giovani, o gli anziani soli che vogliono continuare a vivere in autonomia. È innovativo inoltre perché recupera risorse anche da finanziatori esterni. Ma soprattutto perché introduce un nuovo approccio, da condividere con gli stakeholder del territorio, nella prospettiva di una Cuneo più attenta ai bisogni, inclusiva e quindi abitabile”.

BaNNER
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