Al Wimu di Barolo il libro di Gagliardo

Nel tempio dell’enoturista “I segreti delle Langhe” apre la nuova stagione all’insegna del territorio

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La nuova stagione del WiMu di Barolo riparte sabato 4 marzo dopo la pausa invernale con un appuntamento speciale dedicato al territorio di Langa, promosso dalla Barolo&Castles Foundation, il Comune di Barolo e Cairo Editore. Alle 18 nel Tempio dell’Enoturista, il barolista Gianni Gagliardo presenta nel castello comunale Falletti il suo ultimo libro “I segreti delle Langhe”, un’opera che il fondatore della celebre cantina di La Morra ha dedicato ai luoghi in cui vive tra storia, cultura e tradizioni. Guida d’eccezione sulle colline patrimonio dell’Umanità tanto care a Beppe Fenoglio e Cesare Pavese, Gagliardo conduce il lettore in un viaggio appassionato, in un “tour cultural-amoroso” tra le Langhe, territorio unico dove si possono trovare il tartufo bianco d’Alba, la nocciola tonda gentile, la carne fassona e naturalmente alcuni dei vini tra i più blasonati al mondo. E dove non ci sono soltanto prodotti di eccellenza e paesaggi vitivinicoli iscritti nell’Unesco, ma anche un’altissima concentrazione di uomini e donne che, con lavoro, visione e capacità, hanno contribuito a rendere questa terra un’isola di avventure imprenditoriali di successo. Come scrive nella prefazione Aldo Cazzullo: «I langhetti sono molto diversi da come gli altri italiani pensano i piemontesi. In particolare sono molto diversi dai torinesi. I torinesi sono o erano inquadrati: militari, operai, comunisti, preti sociali. I langhetti sono irregolari: scrittori, pokeristi, suicidi, trifolao, vignaioli. Sono artisti, parola che in dialetto indica una persona estrosa ma inaffidabile, appena un gradino sopra la lingera, il poco di buono che vive di espedienti». Modera il giornalista Roberto Fiori. Introduce l’incontro il direttore del Centro Nazionale Studi Tartufo, Mauro Carbone. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.