È positivo l’avvio della nuova programmazione dello sviluppo rurale del Piemonte per il periodo 2023-2027 con una dotazione finanziaria di 756 milioni di euro, ma è indispensabile un cambio di rotta che punti alla semplificazione e al proficuo investimento su giovani, acqua, montagna e foreste. Lo evidenzia Coldiretti Cuneo commentando la previsione di apertura dei primi bandi ad aprile 2023.
“Se, da un lato, l’avvio della programmazione consente alle imprese una certa continuità rispetto agli impegni agro-ambientali e al benessere animale, così da rispondere ai principali obiettivi fissati dalla nuova PAC, dall’altro sono eccessive, ben 50, le tipologie di interventi che la Regione intende attivare nel corso dei cinque anni, alcuni con una dotazione finanziaria piuttosto limitata, per cui monitoreremo con attenzione la relativa ricaduta ed efficacia, soprattutto in riferimento all’effettiva attuazione di una maggiore semplificazione applicativa” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“Nel complesso – sottolinea Nada – si è lavorato troppo in continuità con il precedente Programma di Sviluppo, peraltro già simile a quello passato, tanto che ora è fondamentale predisporre modifiche da presentare al più presto al Ministero per avere l’approvazione da Bruxelles già nei prossimi mesi rispetto a varie questioni: dalle priorità per i giovani imprenditori alle misure per il miglioramento aziendale fino all’agroindustria”.
Rispetto a quest’ultimo ambito – spiega Coldiretti Cuneo – manca completamente il riferimento al Decreto Legislativo sulle pratiche commerciali sleali, nonostante uno degli obiettivi principali sia quello di migliorare la posizione delle imprese agricole nella filiera.
Parallelamente – prosegue la Coldiretti – sarebbe stata necessaria una maggiore integrazione tra agricoltura, montagna e foreste con lo scopo di definire una progettualità più ampia in relazione ad aree di intervento aventi una rilevanza trasversale, come dimostra la crisi idrica che stiamo vivendo. Le risorse stanziate, 35 milioni, sono state messe a disposizione dall’Assessorato all’Agricoltura, ma la condizione di criticità che si prospetta avrebbe dovuto vedere un impegno diretto anche da parte degli altri Assessorati.
Il Piemonte è la Regione d’Italia con la più ampia superficie forestale arborea e la Granda concorre al primato essendo, secondo l’analisi di Coldiretti Cuneo, la prima Provincia piemontese per superficie forestale con quasi 260.000 ettari coperti da boschi. “È assurdo e poco lungimirante non sostenere il ricambio generazionale e la creazione di nuove imprese agroforestali. Dovrebbe essere un obiettivo fondamentale da perseguire per sviluppare il tessuto imprenditoriale e creare un’effettiva filiera locale di valorizzazione del legno” chiede il Presidente Nada.
“Numerose risorse sono destinate ai GAL – Gruppi di Azione Locale che, non in tutti i casi, nel corso dell’ultima programmazione, hanno attivato azioni ad effettivo supporto delle imprese agricole e alla loro diversificazione. Per questo chiediamo che una quota significativa di tale plafond venga riservato per sviluppare, a livello territoriale, progetti riguardanti le infrastrutture idriche, dando priorità a garantire l’acqua potabile, quella per l’agricoltura e, in subordine, quella per la produzione di energia idroelettrica” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.