> Di seguito pubblichiamo l’articolo redatto per conto di Europe Direct Cuneo, della rete Europe Direct in Italia, che a sua volta fa parte di una famiglia di centri a livello europeo. I centri Europe Direct rendono l’Europa accessibile ai cittadini sul territorio e consentono loro di partecipare a dibattiti sul futuro dell’Unione Europea.
È passato ormai più di un anno dal ritorno della guerra sul continente europeo e ancora non si intravedono spiragli concreti per una possibile soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina.
In questi difficili mesi, il conflitto, oltre al suo tragico carico di dolore e distruzione, ha impattato significativamente su diversi ambiti dello scenario geopolitico europeo e globale: basti menzionare, tra gli altri, i legami tra l’Ue e la Russia, il ruolo della Nato, l’operato dell’Ue tra accoglienza dei rifugiati e sostegno militare all’Ucraina.
Sono solo alcuni dei tasselli di un equilibrio globale in sensibile mutamento, l’ennesimo terremoto dopo i due anni di pandemia.
Alla luce di quanto sta accadendo, quali prospettive si aprono per l’Italia e, in generale, per l’Unione Europea?
Se ne parlerà nel corso dell’incontro “La guerra in Ucraina e il futuro dell’Ue”, organizzato da Apice – Associazione Per l’Incontro delle Culture in Europa e Europe Direct Cuneo Piemonte area sud ovest, nella serata di martedì 21 marzo, alle ore 18,30, presso il Salone d’Onore del Comune di Cuneo in Via Roma, 28.
Relatore dell’incontro sarà Stefano Pontecorvo, diplomatico di lungo corso per il quale figurano, tra gli ultimi incarichi, quello di Nato Senior Civilian Representative in Afghanistan, paese nel quale ha avuto il difficilissimo compito di coordinare l’evacuazione di migliaia di persone nel corso del ritiro delle truppe Nato nell’agosto 2021; dall’esperienza è maturato il volume “L’ultimo aereo da Kabul. Cronaca di una missione impossibile” (edito da Piemme, 2022).
Prima di quest’ultimo incarico è stato, tra gli altri: ambasciatore in Pakistan, consigliere diplomatico del Ministro della Difesa, vice-capo missione presso le ambasciate italiane di Mosca e Londra, vicedirettore generale per l’Africa Sub-Sahariana presso il Ministero degli Affari Esteri italiano; non mancano, inoltre, rilevanti esperienze europee, tra le quali figurano gli incarichi presso il Segretariato generale del Consiglio Ue – dove si è occupato principalmente dei Balcani – e presso la Delegazione Permanente Italiana presso l’Ue.
Il tema dell’incontro di martedì è decisamente attuale, perché è chiaro che, al di là degli effetti nefasti della guerra sul territorio ucraino, il conflitto genera una serie di conseguenze su scala mondiale che modificano gli equilibri geopolitici e influenzano pesantemente anche l’economia mondiale. In gran parte abbiamo già visto i risultati, in particolare quelli sul piano energetico con pesanti ricadute proprio sugli stati europei. Giusto quindi interrogarsi sulle prospettive più immediate.