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Si torna a Sanfrè per “Cantè j’Euv” con nuove idee

Sinergia tra Pro Loco: in campo anche Ceresole, Monticello e Pocapaglia. Il presidente Martino: «Sabato 25 vi aspettiamo qui»

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In una nuova location e in versione itinerante, ma con tradizione e “amore” assolutamente immutati. Sabato 25 marzo, Sanfrè ospiterà il “Cantè j’Euv dj’Amis”. La “questua delle uova”, usanza quaresimale piemontese per “accogliere la Primavera”. Le Pro Loco di Ceresole d’Alba, Monticello d’Alba, Pocapaglia e Sanfrè sono in sinergia, per l’appuntamento sanfredese in viale Industria. Curato nei minimi dettagli, sarà l’aspetto enogastronomico prettamente piemontese: i visitatori potranno degustare un ricco menù con peperoni in bagna cauda, antipasto misto della tradizione, ravioli burro e salvia, torta di nocciole con crema di gianduja, per citare alcuni dei piatti che verranno serviti. All’ap­pun­tamento di Sanfrè, seguirà quello di Montaldo Roero: sabato 1° aprile con il “Cantè j’Euv der Roche”. Per conoscere meglio l’evento sanfredese e per farcelo presentare, abbiamo chiacchierato con Giu­seppe Martino: presidente del­la Pro Loco di Sanfrè, che nel suo motto ha “Vivere San­frè”.

“Cantè j’Euv dj’Amis”, il 25 marzo a Sanfrè. Partiamo da qui.
«Segnatevi la data in agenda! Chiaramente si tratta di una rappresentazione. La vera tradizione (quella storica) è il passare casa per casa per avere un qualcosa da bere o da mangiare in cambio di un canto. Con le altre tre Pro Loco, oltre alla nostra, abbiamo messo in piedi un qualcosa che sicuramente sarà emozionante. Gli eventi come li ricordiamo tutti, fino a pochi anni fa, con tutte le Pro Loco radunate in un’unica location, sono diventati logisticamente difficili da organizzare. Si è, allora, pensato a questo format diverso. Partiremo dalle ore 18 con una versione dei “Cantè j’Euv” dedicato ai bambini. Un progetto condiviso tra Pro Loco e realizzato grazie ai comprensori scolastici dei quattro paesi (Ceresole d’Alba, Monticello d’Alba, Pocapaglia e Sanfrè, ndr) per fare in modo che questa straordinaria tradizione, venga tramandata, anche, attraverso la scuola. Non è classica sagra, ma molto si più, dal mio modesto punto di vista. Le canzoni, la musica e i piatti tipici, sono difficili da spiegare a parole. I gruppi di cantori dei quattro Comuni, hanno già avuto diversi appuntamenti con le scolaresche».

Dodici anni di attesa per i sanfredesi, dal 2011.
«Sono davvero tanti, però eccoci qui. Ovviamente, negli ultimi tempi abbiamo dovuto fronteggiare la pandemia. Prece­dentemente, la kermesse era ruotata su altri Comuni. Nel 2011 ci fu una marea di visitatori, inaspettata. Travolgente ed entusiasmante. Adesso ab­biamo cercato una location a­datta, sicura e controllata. Per gestire al meglio flusso e deflusso del pubblico, forse meno caratteristica del centro di San­frè ma ugualmente funzionale: il parcheggio al fondo di viale Industria».

Entriamo nel vivo dell’edizione 2023.
«Oltre all’apertura dedicata ai bambini, ci saranno gli stand delle Pro Loco che cucineranno i piatti della tradizione del Piemonte. Ci sarà uno spazio riservato alle tavolate per poter mangiare e degustare i vini. Inoltre, ogni stand avrà un’area riservata ai cantori».

Afflusso previsto?
«Migliaia di persone, sicuramente!».

“Cantè j’Euv” rimane qualcosa di molto affascinante.
«Tanti, ma potrei dire tutti, ne sono affascinati. Ci teniamo davvero. Rappresenta la terra in cui viviamo, le nostre radici. Semplicità e folklore, tramandati. Sono cambiati i tempi, ma l’amore per le tradizioni rimane. Ecco spiegato il coinvolgimento delle scuole, per proiettare le nuove generazioni ad un futuro, si spera, sempre migliore».

Chiudiamo con un aspetto non secondario, anzi, direi centrale. La Pro Loco di Sanfrè è attivissima.
«Siamo sempre operativi e attivi, con grande passione. Que­st’anno torniamo a pieno regime, ossia con Lunatika Festival a giugno e con la Sagra del Riso a ottobre, in coincidenza con la festa patronale dei Corpi Santi».

Il sindaco Pautasso: «Nel 2011 riempimmo le vie del paese, è una festa molto sentita» 

Giovanni Pautasso, sindaco di Sanfrè dal maggio 2019: «Sono davvero molto lieto che Sanfrè torni ad ospitare la manifestazione “Cantè j’Euv”, dopo la memorabile edizione datata 2011. Importante iniziativa, voluta fortemente dalla nostra Pro Loco. Un segno di rinnovato entusiasmo dopo gli ultimi anni, molto difficili e sappiamo il motivo. Un doveroso ringraziamento a tutti coloro i quali stanno lavorando al meglio per la riuscita di questa edizione. Vi aspettiamo a Sanfrè, da parte dell’Amministrazione comunale e del sottoscritto. Nel 2011 riempimmo le vie del paese, mi ricordo un incredibile colpo d’occhio dalla piazza del Municipio. Grandissima affluenza, contammo più di 10mila persone. Centro storico ravvivato dalle specialità culinarie e dai canti tradizionali. Fu un biglietto da visita per Sanfrè e per tutto il Roero. Le unità d’intenti non sono mai mancate tra le Pro Loco e, anche a distanza di anni, c’è tanta voglia di mantenere la tradizione e di continuare a proporre la kermesse».

BaNNER
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