“Siamo in una fase molto delicata per il settore, vuoi per i cambiamenti climatici in atto, vuoi per gli aumenti energetici e dei costi di produzione, e la Politica Agricola Comune resta importantissima per le aziende, anche se rispetto al 1962, quando è nata, l’agricoltura si è evoluta moltissimo. La PAC deve continuare ad essere per gli agricoltori professionali, ma oggi abbiamo una platea molto ampia di percettori che forse migliora la biodiversità, ma allo stesso tempo comporta la suddivisione delle risorse disponibili tra più aziende. Le politiche ‘Farm to fork’ e ‘Green Deal’, inoltre, ci chiedono di essere più sostenibili, ma lo dobbiamo essere anzitutto dal punto di vista economico. Servono quindi misure che agevolino l’autosufficienza alimentare, favoriscano l’auto-approvvigionamento energetico anche per diversificare il reddito agricolo e siano tarate sulle esigenze reali delle nostre aziende agricole. Solo così potremo continuare a investire in innovazione, ossia l’arma principale per essere competitivi sui mercati internazionali e sfamare una popolazione mondiale che cresce sempre di più”. |