Le aziende agricole cercano di superare la crisi

Lo dice Cia Cuneo, con il direttore provinciale Igor Varrone. Insieme alla mancanza di acqua, bisogna poi affrontare il problema dei costi energetici e delle materie prime che si sono stabilizzati, ma restano ancora “prigionieri” delle forti speculazioni

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L’annata rurale 2023 sta entrando nel vivo. Quali sono le prospettive della stagione produttiva? Come sta l’agricoltura della “Granda”? Ne abbiamo parlato con il direttore provinciale di Cia Cuneo, Igor Varrone. Dice: “Le aziende in generale stanno cercando di superare il momento di crisi e le prospettive a livello produttivo parrebbero buone. Certamente, però, ci sono alcuni settori più in difficoltà di altri, come quello della frutta, che avrebbero bisogno di interventi di sostegno da parte della politica. Così da tutelarli, per poter comunque garantire agli agricoltori interessati un reddito sostenibile”.

La maggiore preoccupazione? “Rimane quella della siccità. Quest’inverno ha nevicato poco e di pioggia, al momento, non ne abbiamo vista. Le falde acquifere sono ben al di sotto della loro portata normale. Dopo un 2022 già difficile, nella prossima estate il problema rischia di esplodere causando un disastro in agricoltura. E l’acqua, soprattutto in alcune zone, potrebbe mancare anche nelle abitazioni. La Cia sta segnalando da anni il devastante fenomeno dei cambiamenti climatici in corso. E il mondo rurale si sta adoperando nel miglior modo possibile per arginare la situazione. La Regione ha stanziato 55 milioni di euro a beneficio del sistema irriguo, ma credo che l’impegno non sia sufficiente. Infatti, lo stesso Ente dovrebbe strutturare un piano per il territorio piemontese di durata decennale indicando gli obiettivi concreti su studi, progetti e investimenti necessari ad affrontare il problema”.

La questione energetica e quella delle materie prime? “I costi si sono stabilizzati, ma posizionandosi a un livello più alto rispetto al pre-crisi. Quindi il problema non è risolto. Anzi. Bisogna fermare le fortissime speculazioni che hanno caratterizzato l’impennata dei prezzi in passato e che, comunque, ancora adesso si fanno sentire. A tutto questo si aggiunge l’alta inflazione. Dopo queste batoste, prima di vedere un riassestamento dell’economia passeranno anni”.

La Politica Agricola Comune? “Con la programmazione 2023-2027 i contributi Pac sono diminuiti per tutta l’agricoltura. Ma le più danneggiate saranno le aziende di montagna. E torna ad affacciarsi l’aspetto critico di non vedere più il recupero e il mantenimento dei territori nelle Terre Alte. Con il rischio di un loro abbandono definitivo”.