Le XXXI Giornate Fai di Primavera hanno svelato luoghi inconsueti della Granda

Sono più di 2000 i visitatori che hanno scelto di visitare i luoghi aperti eccezionalmente in provincia di Cuneo dai volontari FAI. Un successo che conferma l’affetto del pubblico per l’evento di punta della Fondazione e il grande interesse degli italiani per il patrimonio di storia, arte e natura italiano

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Le Giornate FAI di Primavera si sono concluse con un successo che va al di là di tutte le aspettative portando, in tutta Italia, oltre 550.000 persone a scoprire o riscoprire i tesori di storia, arte e natura del nostro Paese, guidati da quel sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità che da oltre trent’anni fa il successo della manifestazione di punta del FAI.

“I volontari FAI accolto più di 2000 visitatori, provenienti spesso non solo da fuori provincia, ma anche da altre regioni. Ancora una volta ci siamo resi conto che le Giornate FAI sono un’eccezionale opportunità di conoscenza e arricchimento culturale, capace di far “innamorare” sempre più cittadini delle sorprendenti bellezze del territorio – dichiara il capo delegazione di Cuneo Roberto Audisio e responsabile della comunicazione del Piemonte e Valle d’Aosta – Un’occasione imperdibile per riscoprire e vivere una parte di quell’immenso patrimonio culturale e paesaggistico dietro l’angolo di casa propria di cui, spesso, si ignora la storia e il valore. Un momento prezioso per guardare le nostre città con occhi diversi e più attenti”.

A Cuneo sono state più di 700 le persone che hanno scelto di visitare i due siti inseriti nel percorso “I luoghi del sapere” aperti per l’occasione: il Palazzo della Torre, oggi sede del Conservatorio G.F. Ghedini (aperto soltanto sabato) e l’ex Macello, oggi sede del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. È sicuramente questo il luogo più visitato nei due giorni, accogliendo da solo più di 500 visitatori, con gruppi arrivati, per l’occasione, anche da Reggio Emilia, da Milano e, in molti, dal torinese, con una lunga lista d’attesa che, purtroppo, non è stato possibile accontentare. Qui, per tutti, è stata davvero una sorpresa scoprire non solo la storia dell’edificio ma, soprattutto, i laboratori e la ricerca scientifica che gli studenti svolgono nel percorso di studi e, solo per gli iscritti al FAI, scendere nelle suggestive e antiche ghiacciaie.

Ad Alba Il luogo più visitato è stato la Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Alba dove si poteva ammirare una delle opere inserite nel percorso dedicato al pittore Macrino d’Alba. I primi visitatori del sabato mattina sono stati tutti i dipendenti comunali con il sindaco, ma in totale sono stati 600 i passaggi nei vari luoghi aperti. Qui il weekend si è concluso con un concerto nella Chiesa di San Giovanni con l’Orchestra del Liceo musicale “Da Vinci” di Alba.

A Saluzzo i volontari hanno accompagnato 400 persone nel percorso fra i due Palazzi Comunali, fra gli ambienti barocchi del Collegio dei Gesuiti, sede dell’attuale Municipio, e quelli dal sapore medievale dell’Antico Palazzo Comunale dove era possibile salire sulla Torre comunale per godere la vista unica e privilegiata sulla città.

A Savigliano il Pantheon dei benefattori di Oasi Giovani, nella chiesa dell’ex Conservatorio delle Orfane, ha accolto poco meno di 200 visitatori facendo conoscere vita e opere dei benefattori delle Opere Pie cittadine attraverso una quadreria unica nel suo genere che celebra la generosità attraverso il ritratto “gratulatorio”.

“Il ritorno delle file è un segno importante della vitalità e dell’importanza che gli eventi del FAI riprendono ad avere dopo il difficile tempo che abbiamo attraversato. – Dichiara Marco Piccat, capo delegazione FAI di Saluzzo – Sono anche il segno di come il desiderio della bellezza condivisa sia ormai un’esigenza che, di anno in anno, conquista un pubblico sempre più vasto”.
Un lungo weekend che per il FAI ha rappresentato anche un’importante occasione di raccolta fondi grazie ai contributi liberi e alle 140 iscrizioni raccolte, permettendo così al Fondo per l’Ambiente Italiano di crescere nella sua missione di tutela e valorizzazione del patrimonio italiano.

“Far conoscere un’Italia mai vista e attraverso questa esperienza non solo arricchirsi culturalmente ma ritrovare la propria identità e riscoprirsi parte di un’Italia bella, che merita cura, rispetto e protezione. È questa la magia delle Giornate FAI di Primavera che, ancora una volta, si è ripetuta negli straordinari luoghi aperti in provincia di Cuneo in questa edizione. Un grande successo per cui non possiamo non ringraziare le decine di infaticabili e appassionati volontari, gli Apprendisti Ciceroni delle scuole coinvolte, i proprietari dei luoghi che ne hanno permesso l’apertura, i Comuni di Alba, Cuneo, Saluzzo e Savigliano per il patrocinio, la Fondazione CRC per il sostegno, oltre a tutti i visitatori che hanno partecipato con curiosità ed entusiasmo a questa splendida festa popolare di piazza dedicata alla conoscenza del patrimonio culturale” – conclude Roberto Audisio.