La politica come strumento per impegnarsi attivamente e, soprattutto, in concreto a favore di una comunità, quella di Cuneo, a cui tiene davvero molto. È con questo spirito che Giancarlo Boselli, già vicesindaco e assessore del capoluogo della Granda, ha deciso, nei mesi scorsi, di riaffacciarsi sul panorama politico. E lo ha fatto come rappresentante di un gruppo di nuova costituzione, gli Indipendenti. Oggi siede in Consiglio Comunale ed è una delle voci più forti dell’opposizione. Lo abbiamo intervistato.
Boselli, vista la carriera di suo padre Eugenio, si può dire che la politica da voi è sempre stata di casa?
«Sì. Sono nato in una famiglia socialista. Mio padre era un importante dirigente del sindacato dei ferrovieri; prima, purtroppo, aveva dovuto vivere la terribile esperienza dei campi di concentramento in Germania. C’erano quindi tutte le condizioni perché io potessi sviluppare una particolare sensibilità verso l’impegno politico e una certa attenzione nei confronti delle questioni pubbliche».
Come ha iniziato?
«Con il movimento studentesco, negli anni Ottanta. E da allora non mi sono praticamente più fermato, eccezion fatta per una finestra dal 2012 al 2022. Mi presi una pausa dopo aver svolto un ruolo particolarmente impegnativo, quello di vicesindaco, che mi venne assegnato dal sindaco Valmaggia».
Perché, dopo la pausa, ha deciso di tornare in campo?
«I partiti, così come sono strutturati oggi, non sono più strumenti validi per un’azione politica e sociale efficace. Così è nata l’idea di Indipendenti, un’esperienza completamente nuova».
Cosa stanno sbagliando i partiti “classici”?
«Ci sono tante cose che non vanno, a partire dai rapporti che hanno con la cittadinanza e in molti altri contesti. Poi, un tempo, i partiti erano strumenti di democrazia effettiva perché potevano contare su migliaia di iscritti, con una partecipazione attiva decisamente molto alta. Oggi, invece, lo scenario è cambiato, con un numero bassissimo di iscritti e un attivismo contenuto. A volte, nei partiti, si spera quasi che non arrivino nuove persone: si pensa che potrebbero mettere in discussione la situazione e creare “concorrenza”. Sarebbe invece una cosa arricchente!».
E Indipendenti come sta?
«Bene: abbiamo 250 aderenti e siamo in costante crescita. Dopo le votazioni per il Comune di Cuneo, in cui, con il 7,8% delle preferenze, siamo stati il quinto partito, ci stiamo organizzando anche per partecipare alle prossime elezioni regionali e, se e quando sarà possibile, pure per quelle della Provincia».
Quali sono i progetti che ha portato avanti per Cuneo di cui va più orgoglioso?
«Sono tanti, specie quelli che ho contribuito a realizzare nel mandato da vicesindaco, in cui avevo anche le deleghe ai Lavori Pubblici».
Oggi è molto critico nei confronti dell’Amministrazione di Patrizia Manassero.
«Paghiamo le conseguenze delle scelte errate compiute dalla precedente Amministrazione. Io stesso avevo sostenuto Borgna, quando esordì: pensavo avrebbe portato avanti il lavoro di Valmaggia, ma non è stato così…».
Quali sono le situazioni maggiormente critiche?
«Una è quella per il parcheggio in piazza Europa, contro il quale venerdì scorso c’è stata una manifestazione – traversale – molto partecipata. È un progetto contro il buonsenso, anche perché ormai immaginato molto tempo fa e non più rispondente alle sfide più attuali, come quelle del rispetto ambientale e del contrasto al consumo del suolo. Anzi, è addirittura previsto l’abbattimento di 10 alberi maestosi e rari. Lo stesso Assessore all’Ambiente ha riferito al Consiglio Comunale che sono sani e, dunque, non costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica. E poi c’è il tema dei costi…».
Prego, prosegua.
«Quando venne pensato, il progetto aveva un importo di circa 8,5 milioni di euro; oggi il costo previsto supera i 13 milioni. Una somma ingente per un’infrastruttura non necessaria in quel luogo. In più c’era la questione dell’assurdo bando indetto per la vendita di box e garage, poi modificato: consentiva anche a un solo privato di acquistare tutti gli spazi a disposizione. Si prestava il fianco a operazioni speculative».
Come finirà?
«Sono convinto che alla fine non se ne farà nulla… E sarebbe una marcia indietro clamorosa per la maggioranza, visto che fino alle elezioni lo ha definito un progetto irrinunciabile…».
Gli altri problemi?
«Il biodigestore immaginato a Borgo San Dalmazzo, la vicenda della Tettoia Vinaj e le importantissime questioni di carattere sanitario, a partire dal grande tema del nuovo ospedale. I problemi ci sono eccome su questo fronte: le dimissioni di Direttore Generale e Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle lo confermano».
Il bello di Cuneo?
«Di Cuneo sono innamorato: è una città stupenda, con potenzialità enormi non ancora del tutto espresse e sfruttate. Il mio nuovo impegno politico parte proprio da qui».
L’obiettivo?
«Far crescere Indipendenti e affermarci, a Cuneo, come alternativa concreta all’attuale maggioranza, portando una vera visione di insieme e di sviluppo. Noi ci siamo».