Scoperta evasione fiscale nel biellese: 8 persone denunciate

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I Finanzieri della Sezione Tutela Entrate del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Biella hanno concluso una complessa attività ispettiva che ha portato alla scoperta di una consistente ed articolata evasione fiscale. 

L’attività è stata avviata nel mese di ottobre dell’anno scorso e si è conclusa nei giorni scorsi ed ha riguardato svariate società italiane e straniere operanti nel settore del commercio della lana che hanno utilizzato ed emesso – tra loro – numerose fatture per operazioni inesistenti per importi molto consistenti. Il sistema di frode fiscale scoperto era imperniato sul ruolo svolto da dodici società con sede in Polonia, Slovacchia e Lituania e da altrettante società italiane, di cui una con sede nel Biellese ed altre con sede in altre province del Piemonte, del Veneto e della Lombardia.

 

E’ stato accertato che gli scambi commerciali tra le aziende coinvolte sono avvenuti solo “cartolarmente”, mediante appunto l’emissione e l’utilizzo – a seconda delle circostanze – di fatture per operazioni inesistenti da parte delle suddette società, costitute sia in Italia sia all’estero e risultate essere delle mere “cartiere” cioè prive di una struttura e di un’organizzazione aziendale tale da poter effettivamente realizzare un commercio internazionale di rilievo. In altre parole è stata realizzata quella che in gergo tecnico viene chiamata “frode carosello”.

 

La complessa ricostruzione dell’illecito sistema è stata resa possibile grazie ad una attenta ed approfondita analisi dell’ingente documentazione contabile acquisita, dall’effettuazione dei numerosi controlli incrociati effettuati in collaborazione con altri reparti del Corpo nonché mediante l’attivazione dei canali della mutua assistenza amministrativa con le Agenzie fiscali dei paesi stranieri interessati. Attraverso il sistema fraudolento congegnato, le società, ivi compresa quella con sede nella provincia di Biella, sono riuscite ad abbattere i costi di produzione annotando in contabilità e, poi indicandole in dichiarazione, fatture per acquisti in realtà mai realizzati e a crearsi in alcuni casi dei crediti di imposta fittizi e non spettanti, evitando così di versare i tributi dovuti nelle casse dello Stato.

 

Le ricostruzioni contabili effettuate dai Finanzieri hanno permesso di accertare uno scambio di fatturazioni per operazioni inesistenti, poi confluite nelle dichiarazioni fiscali della società biellese, nel periodo 2011-2015, per un totale di circa 25 milioni di € di costi indeducibili, un’IVA dovuta evasa di circa 6,5 milioni di € e indebite compensazioni d’imposta per circa 3 milioni di €. Sono state denunziate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Biella otto persone, per i reati di cui agli artt.2, 8 e 10 quater del D. Lgs.10 marzo 2000 n.74. L’attività delle Fiamme Gialle mira a contrastare i fenomeni evasivi più sofisticati che sottraggono ingenti risorse alle casse dello Stato con possibili conseguenze sui servizi assistenziali e previdenziali a danno dei cittadini.

 

c.s.