A distanza di diversi anni dall’apertura dei primi centri commerciali anche un altro gruppo della Gdo sembra interessarsi all’insediamento in città. Si tratta di ipotesi in quanto non si conosce al momento chi sarà il competitor, ciò che è sicuro è la ratifica da parte dell’Amministrazione Comunale di Cuneo dell’accordo di programma che riconosce la localizzazione commerciale urbano periferica non addensata di tipo L2 lungo Corso De Gasperi, alla rotonda dei Vigili del Fuoco, l’ultimo spicchio di terreno non edificato.
Confcommercio Cuneo, come previsto dalle procedure, ha partecipato nel 2019 alla rielaborazione dei criteri di programmazione degli insediamenti commerciali approvati con delibera del Consiglio Comunale n.105 del 17/12/2019. Nel corso dei lavori di concertazione si è ribadita l’esaustività della metratura commerciale presente concentrata nei grandi poli del commercio, lasciando ovviamente libera la possibilità di insediamento agli esercizi di vicinato.
“Ci lascia un po’ di amaro in bocca”, afferma Luca Chiapella, presidente Confcommercio-Imprese per l’Italia di Cuneo, “constatare che, a pochi mesi di distanza più precisamente il 1° luglio 2020, appena conclusa la procedura di programmazione condivisa che ha visto al tavolo l’Amministrazione Comunale e le Organizzazioni delle Imprese e dei consumatori, sia stata presentata questa richiesta di localizzazione L2 con una superficie di oltre 40.000 mq. È chiaro che le condizioni di compatibilità urbanistico-commerciali e di viabilità previste dalla Regione Piemonte lo consentono, certo è,” continua Luca Chiapella “che nel 2023 ci saremmo aspettati una più spiccata sensibilità verso la programmazione partecipata degli spazi urbani, le politiche di rigenerazione urbana, la lotta alla desertificazione commerciale a tutela anche dei cittadini, senza dimenticare l’azzeramento del consumo di suolo. Tutti argomenti che in questi anni, anche con la creazione dei Distretti del Commercio, abbiamo cercato di rafforzare e diffondere tra i rappresentanti politici deputati al governo del territorio.” “Oggi”, conclude Chiapella, “non possiamo che auspicare che nonostante tutto, il tessuto economico cuneese in un momento ancora molto difficile regga e che l’operazione non si riveli l’ennesima speculazione immobiliare che lascerà sul terreno ulteriore cemento, con capannoni vuoti alla mercé di occupazioni irregolari e relativo degrado”.