L’Italia come la Polonia e l’Ungheria sui diritti della comunità LGBTQIA+. La condanna arriva dal Parlamento Europeo che ha approvato un emendamento, nell’ambito della risoluzione sulla depenalizzazione universale dell’omosessualità, che stigmatizza “la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell’Ue”, citando come esempio la nostra nazione di fianco ai due paesi Visegrad. Con l’emendamento, approvato convintamente anche dal Movimento 5 Stelle, L’Europarlamento esprime preoccupazione per la legittimazione “da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell’Ue” della retorica secondo cui le persone Lgbtqia+ “sono un’ideologia anziché esseri umani”.
Ecco i primi risultati dell’operato del Governo Meloni, che da questo punto di vista si è già speso vergognosamente contro la trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali. Una deriva che non risparmia neanche il Piemonte, Regione governata da un Centrodestra poco attento alla comunità LGBTQIA+ e, più in generale, dei diritti civili.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a tenere alta l’attenzione in Consiglio regionale sul tema dell’inclusività. Non chineremo la testa contro chi vuole fare dell’Italia un paese oscurantista e anti-progressista che discrimina le persone per il loro orientamento sessuale.
Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte
Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte