PROSPETTIVE /PERSPECTIVES – l’inaugurazione di due opere d’arte contemporanea nelle Langhe

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L’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero insieme alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, istituzione con sede a Torino e a Guarene che da oltre venticinque anni opera a favore dell’arte e della cultura contemporanea e a Villa Arson, istituzione amministrativa pubblica del Ministero della Cultura francese dedicata alla creazione contemporanea in sinergia con l’Università della Costa Azzurra, presenta gli esiti del progetto “Prospettive / Perspectives”realizzato con il sostegno del Programma Europeo Interreg Alcotra Italia/Francia 2014-2020.

L’obiettivo di “Prospettive / Perspectives” è promuovere la tutela e la fruizione consapevole del territorio attraverso l’arte contemporanea nel rispetto del paesaggio, della biodiversità, dell’ambiente nel suo complesso e della cultura. Il fatto che il territorio piemontese di Langhe-Roero e Monferrato sia stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unescoè un incentivo a preservare e valorizzare il territorio oltre che a responsabilizzare chi lo abita, lo scopre e lo vive, anche occasionalmente. Il principale obiettivo del progetto è, infatti, quello di costruire e trasferire attenzione e conoscenza sui temi del cambiamento climaticoattraverso la costruzione di simboli che diventino patrimonio comune.
Proprio in questo senso l’arte contemporanea e le opere degli artisti sono il tassello finale di un lungo percorso che “Prospettive / Perspectives” ha disseminato nei territori fra Piemonte e Costa Azzurra. Per raggiungere questo obiettivo il curatore internazionale Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College negli Stati Uniti ed ex direttore del Public Art Fund di New York ha selezionato gli artisti che sono intervenuti con opere site-specific nei due piccoli borghi in provincia di Cuneo.

Dopo una serie di appuntamenti di sensibilizzazione sul tema del climate change, sabato 22 aprile a Roddino e Neviglie (rispettivamente dalle ore 14.00 e dalle ore 15.30) si sono inaugurate  le nuove opere d’arte contemporanea di Liam Gillick e Hito Steyerl sui muri esterni della nuovissima bottega-incontro del paese di Roddino e la scultura appositamente realizzata da Jean-Marie Appriou per il belvedere di Neviglie, un nuovo spazio pubblico che sorge sull’area dell’acquedotto.

La cerniera tra la Langa del Barolo e l’Alta Langa è Roddino, borgo di 421 abitanti, in cui sono intervenuti gli artisti Liam Gillick e Hito Steyerl.
La collaborazione tra gli artisti è intervenuta sull’architettura di quella che era la scuola elementare con un’opera murale di grandi dimensioni e dai colori vivaci, intitolata “However Many Times We Ran The Model The Results Were Pretty Much The Same” (Per quante volte sia stato applicato il modello, i risultati sono stati più o meno gli stessi).
L’edificio oggi ospita una biblioteca, uno studio medico e una nuova bottega-incontro ovvero uno spazio multifunzionale che sarà quotidianamente frequentato dalla cittadinanza e dai turisti.
L’intento del murale, che copre l’intera facciata dell’edificio a tre piani con vista sulla campagna circostante, era quello di produrre un’opera d’arte apparentemente astratta ma con una complessità di fondo, qualcosa di audace e rassicurante che sembrasse esprimere futuro, continuità e cambiamento. Dopo aver ispezionato l’area e aver visto il modo in cui il paesaggio è suddiviso ed elaborato, gli artisti hanno ideato un modello di griglia obliqua che potesse in qualche modo riflettere il modo in cui il paesaggio circostante viene percepito quando viene visto dall’alto. Inoltre, utilizzando i dati pubblicamente disponibili, gli artisti hanno analizzato l’evoluzione storica dell’area adiacente e i potenziali cambiamenti in termini economici, ecologici e sociali. Utilizzando un semplice programma di simulazione che traduceva queste informazioni nella gamma cromatica alla base dell’opera, i risultati erano, come suggerisce il titolo, “praticamente gli stessi” indipendentemente dai dati inseriti. I due elementi che hanno completamente rovinato lo schema sono stati i cambiamenti climatici estremi e i conflitti. Nell’intervento di Gillick e Steyer, che rivela il loro comune interesse per i dati, il paesaggio si formalizza come ritratto sociale allo stesso tempo astratto e radicato nella realtà del luogo.