ARTI POLONGAIRE La terra, l’acqua, l’uomo: un modello di ecosistema

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Seguendo la tradizione che si è affermata negli ultimi anni, in occasione della Sagra dell’Agnolotto e del Canestrello di inizio maggio, il Comune di Polonghera dedica uno spazio all’arte. Varie mostre e iniziative si sono susseguite con successo nelle ultime edizioni, coinvolgendo la popolazione, le scuole e i numerosi visitatori.

Per il mese di maggio, nei giorni di venerdì 5 (inaugurazione), sabato 6 e domenica 7, e nel successivo weekend (sabato 13 e domenica 14), viene proposta una rassegna a più voci, o meglio a più arti, che riunirà negli ampi spazi interni ed esterni del Palazzo comunale quattro presenze di segno diverso in dialogo creativo intorno al tema: “La terra, l’acqua, l’uomo: un modello di ecosistema”.

 

Gli artisti in mostra sono: il maestro Giulio Boetto (La casa del prete), il pittore Vinicio Perugia (Sorella acqua), il fotografo Ivano Giuliano (Studio in b/n sul ciclo dell’acqua) e lo scultore Gianni Busso (Installazioni e forme d’arte tridimensionali).

L’eccezionalità dell’esposizione, intitolata “Arti Polongarie” per rendere omaggio alle radici storiche, è rappresentata dall’esposizione di un’opera emblematica realizzata da Giulio Boetto nel 1918, “La casa del prete”, che rappresenta il complesso della canonica di Polonghera. È un quadro di geometrica e quasi astratta essenzialità, con le due figurine nere dei pretini a passeggio. Boetto aveva scoperto per caso quella “casa”, ed era tornato a più riprese per studiarla nei particolari in ogni situazione.

Attorno all’opera di Boetto, cui è riservato un intero locale, installazioni audio e video consentiranno di rivivere la straordinaria avventura umana e artistica del Maestro, che lasciò la Torino delle incipienti avanguardie per Saluzzo e i suoi amati paesaggi.

 

“Arti Polongaire”, a cui si abbina anche la mostra collettiva “Cos’è l’arte? La vita continua” (con laboratori) e la simpatica sfida a colpi di colore tra sindaco e parroco (pronti a far giudicare dal pubblico le rispettive opere) sarà presentata nella conferenza stampa di giovedì 27 aprile alle 18, nel salone del santuario Maria Vergine del Pilone (via Santuario), alla presenza di tutti gli attori che contribuiscono all’organizzazione della 15esima edizione della Sagra, che illustreranno il ricco calendario e le novità in programma nell’atteso appuntamento del primo weekend di maggio.

 

“Arti Polongaire”: gli artisti in mostra / Profili biografici

 

Giulio Boetto

La casa del prete, con installazioni video e audio

a cura di Giosuè Boetto Cohen

 

Giulio Boetto (1894-1967) è stato uno dei più apprezzati pittori del suo tempo, per la qualità delle opere che lo resero uno dei più interessanti esponenti dell’arte di inizio Novecento. Le sue emozionanti vedute montane o agresti, dedicate alla semplice vita della campagna piemontese, risultano attentissime al dato reale.

Composte attraverso una pittura densa e pastosa, tramite una tavolozza variegata, le tele di Boetto hanno fatto il giro delle più importanti rassegne italiane e internazionali, e sono tuttora quotate presso importanti gallerie d’arte.

Vinicio Perugia

Opere scelte sul tema “Sorella acqua”

 

Nato nel 1947 a Fabriano nelle Marche, ha appreso i primi rudimenti artistici dal padre Gilberto. Venuto in Piemonte dai primi anni Sessanta, ha lavorato nel campo dell’illustrazione e della grafica ritrovando la vocazione per la pittura verso la metà degli anni Settanta. Determinanti per la sua formazione artistica sono state le amicizie con il pittore torinese Fernando Eandi e con l’incisore Giorgio Roggino. Sue opere sono presenti in numerose gallerie e pinacoteche nazionali e presso collezioni private.

Vive e lavora ad Avigliana, con studio in via Porta Ferrata 15.

Ivano Giuliano

Foto b/n sul corso dell’acqua

 

Nato a Cuneo nel 1968, è residente a Centallo. Ha fatto i primi scatti con una Minolta in occasione di una gita scolastica a Monaco di Baviera. Appresi i segreti della camera oscura, ha approfondito la tecnica con il professor Angelo Schwarz, titolare della cattedra di fotografia a Venezia.

Passato alla macchina digitale, resta un amante del “low foto”, studiando l’inquadratura e la luce giusta, come si faceva un tempo con la pellicola.

È sempre stato affascinato dal tema naturalistico, con particolare riferimento al corso dell’acqua nelle diverse stagioni.

 

Gianni Busso

Installazioni, sculture e forme d’arte tridimensionali

 

Docente emerito dell’Accademia Albertina, dove ha tenuto la cattedra di tecnologia e uso del marmo, Gianni Busso è nato a Moretta nel 1949. Vive e lavora a Carignano.

Ha intrapreso la sua esperienza plastica agli inizi degli anni ’80, proponendosi di sollecitare, attraverso l’indagine tridimensionale, il rapporto tra ciò che è percepito dallo sguardo e ciò che è svelato al tatto, dando con la sua opera efficace traduzione alle variegate sfaccettature di decodificazione del vivere. Oltre il centinaio sono le partecipazioni a mostre in Italia ed all’estero.