Martedì 5 Giugno 2018, ore 18.00 Presentazione di NON LEGARE IL CUORE (Solferino edizioni) Incontro con l’autrice Farian Sabahi, ospite alla Libreria dell’Acciuga, Via Dronero 1, Cuneo.
Il genero iraniano si concede un caffè e la suocera piemontese ne approfitta per prendere la neonata, salire nella cappella al primo piano della clinica e farla battezzare all’insaputa dei genitori. È l’evento che segna la vita di Farian, figlia di uno dei primi
matrimoni misti degli anni Sessanta.
Dalle sponde del Tanaro alle rive del Mar Caspio, dai monti Elborz alle colline del Monferrato, Farian cammina su un filo teso tra Oriente e Occidente, scoprendosi discendente dal Profeta Maometto secondo la tradizione sciita, sentendosi bollare come «bastarda» dal professore di religione. Sempre straniera, nomade. Sarà la nascita del figlio Atesh a innescare le domande cruciali sulla fede: per lui, e per se stessa. Così, Farian parte per un viaggio nella memoria e ci porta con sé.
Sono mille i colori di questo racconto che intercala lessico persiano e dialetto piemontese, tessendo l’ordito e la trama di una vita che unisce Paesi ed epoche all’apparenza inconciliabili: dall’Italia degli anni di piombo all’Iran della Rivoluzione di Khomeini, e a ritroso nel regno dello scià e nell’Azerbaigian travolto dall’Armata rossa.
Quale religione, quale pensiero filosofico, quale appartenenza può comporre le differenze? Forse la libertà che Farian ha fatto sua fin da piccola, in famiglia e con la docente di filosofia del liceo. Una libertà morale e spirituale difesa a oltranza, che trova espressione nel sufismo ma non abita nei dogmi di una confessione.
Farian Sabahi
Nasce ad Alessandria nel 1967. È autrice dei saggi Storia dell’Iran e Storia dello Yemen, dei reportage Un’estate a Teheran e Islam: l’identità inquieta dell’Europa, del reading teatrale Noi donne di Teherane del libro-intervista Il mio esilio con il Nobel per la pace Shirin Ebadi. Ha realizzato cortometraggi come I bambini di Teheran che racconta le vicende degli ebrei polacchi deportati in Siberia nel 1939 e giunti in Iran come rifugiati.
Insegna Relazioni internazionali del Medio Oriente presso l’Università della Valle d’Aosta.
Giornalista professionista, scrive per il «Corriere della Sera», «Io Donna» e «il manifesto». Nel 2010 è stata insignita del Premio Amalfi sezione Mediterraneo, nel 2011 ha ricevuto il Premio Torino Libera intitolato a Valdo Fusi, e nel 2016 il Premio giornalistico «Con gli occhi di una donna».