A Fossano si è tenuta la conferenza dibattito dal titolo “Dietro la maschera del mito, 1944 la Ciociara e le altre”, promossa da Anna Mantini, consigliera di parità regionale in collaborazione con il Comune di Fossano, l’Associazione Il Ragno, il Comitato 10 Febbraio e l’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate. Stupri di gruppo, ma anche omicidi, saccheggi e violenze di ogni genere ad opera dei goumier marocchini del corpo di spedizione francese in Italia, aggregati agli Alleati nella seconda guerra mondiale, avvenuti ai danni di civili italiani, in particolare donne, molte anziane e bambine, dalla Sicilia fino alla Toscana, concentrandosi maggiormente in Ciociaria nel periodo 1943-44, passate alla storia con il termine di “marocchinate”.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Fossano Dario Tallone e del senatore Giorgio Maria Bergesio, la serata è iniziata con il film “La ciociara”, ispirato al romanzo omonimo di Alberto Moravia e diretto da Vittorio De Sica, protagonista Sofia Loren, che racconta quei fatti crudeli nella storia dell’Italia “liberata”.
Gli interventi dello storico Ernesto Zucconi e del giornalista Silvano Olmi presidente del Comitato 10 Febbraio e vicepresidente dell’Anvm sono stati fondamentali per inquadrare il periodo storico e culturale di riferimento, le vicende accadute e il parallelo tra tragedie simili, le Foibe e le Marocchinate, dove il nemico comune, a distanza di 70 anni, si chiama ancora pregiudizio e indifferenza.
Sul riconoscimento delle atrocità del passato, il diritto alla verità e alla memoria, senza interessi di parte e sempre a favore delle donne, l’intervento conclusivo di Anna Mantini, che nel ringraziare i presenti, relatori e numerose persone intervenute, ha ricordato la figura di Maria Maddalena Rossi, deputata Pd che nel 1952 portò i fatti all’attenzione del Parlamento italiano.
Anna Mantini, consigliera di parità regionale del Piemonte, a margine del primo dibattito organizzato in provincia di Cuneo sulle Marocchinate è stata esplicita: «Un dramma che ha tanti responsabili, chi lo ha permesso con il contratto d’ingaggio di mercenari che non escludeva o addirittura consentiva il diritto al saccheggio e alla violenza, chi ha taciuto davanti a fatti evidenti e chi, come lo Stato, non ha riconosciuto, se non in minima parte, i danni fisici, psicologici e sociali patiti dalle donne. Un dramma che dopo anni di silenzio, non può e non deve essere taciuto. E per questo serve l’impegno di tutti alla memoria: celebrare il 18 maggio, la Giornata nazionale delle Marocchinate, non soltanto in Lazio, ma anche in Piemonte e in tutta Italia, sarebbe un segnale importante per far conoscere anche questa verità alle giovani generazioni e perché fatti così devastanti non accadano mai più».
«Le “Marocchinate” un dramma storico da non dimenticare»
Anna Mantini, consigliera di parità regionale, ha organizzato a Fossano una conferenza su una tragedia simile a quella delle Foibe, condizionata da pregiudizio e indifferenza