La grafica e la locandina del festival Zoé in città – giunto alla sua quarta edizione, dal 20 luglio al 6 agosto – quest’anno si colora di foglie, petali, e gambi sinuosi, su sfondi blu, rossi e verdi, con occhi che fanno capolino qua e là. “Un intreccio di piante immaginarie”, così la graphic designer Chiara Pittano del Collettivo Zaratan ha definito la sua creazione, aggiungendo che “in fondo si tratta di quello che vuole creare Zoé in città: un mondo fantastico, dove le varie arti e discipline si incontrano e si incrociano, dando vita a situazioni immaginifiche, stimolanti e sognanti”.
In una contemporaneità dove sempre più l’uomo si interroga sul rapporto con il non-umano, dove la dimensione ecologica diventa priorità e si indaga anche sul pensiero della natura, Zoé in città si affida ad un insieme di “piante fantastiche” per raccontare il proprio progetto, uno spazio verde in cui le persone possano incontrarsi e ritrovarsi sotto il “grande albero” dell’arte. Stimolare le menti e offrire un ristoro a chi ne sente il bisogno, esattamente nello stesso modo in cui, secondo una mitologia ripresa da Jorge Luis Borges, i marinai alla deriva trovavano una casa su quell’isola mobile che non era altro che il dorso ricoperto di vegetazione della creatura fantastica che dà il nome all’associazione che organizza il festival insieme al Circo Zoé: il Collettivo Zaratan.
Realtà e mito, prosa e poesia, sogni e visioni, acrobazie ed emozioni: al parco fluviale di Cuneo “Zoé in città” accoglierà il suo pubblico conducendolo in un percorso intrigante e variopinto, scandito da spettacoli di circo contemporaneo, teatro, danza, cinema, che verranno vissuti all’aperto o sotto lo chapiteau del Circo Zoé.
18 giorni di eventi: al centro del programma l’universo multisfaccettato del circo contemporaneo, a partire dal Side Kunst Cirque compagnia pioniera nel panorama italiano con una poetica sperimentale e una ricerca che attraversa tutte le arti sceniche. Los Gonzalos inagureanno il festival con un duo comico e virtuso perfetto per ogni età. La compagnia francese Folle Allure presenterà Petra, un invito ad un viaggio mitologico, che tratta dell’esilio e della ricerca di identità, una sorta di favola aerea e cantata per una donna in cammino. Salement Cirque è il nome di una compagnia che raccoglie 13 allievi della scuola ESAC (Bruxelles) provenienti da 11 nazionalità, tra Europa, Asia e America: il loro spettacolo unisce ben sei progetti diversi, rivelando contrasti e sfumature tra modi diversi di dare vita alla scena. Continua la collaborazione anche con un’altra scuola di circo prestigiosa, la CNAC (Francia), che ha visto formarsi la compagnia Cie Arabord e il loro spettacolo Plétora, un bizzarro miscuglio pluridisciplinare e culturale che esplorerà un ventaglio di situazioni ordinarie spingendole fino all’assurdo. Valentina Cortese, danzatrice, circense e musicista formatasi tra Torino e Tolosa, presenterà Lento, una conferenza gestuale, una frattura psico-teatrale, un enigma a più strati che apre una finestra sulla solitudine. Uno spettacolo attraversato dall’illusione, dal dubbio, dall’ironia e dal perturbante. Primissima attesa per lo spettacolo La Madonna dei coltelli, che riporta a Zoé in città Cecilia Manfrini, che insieme a Gianluca Presciuttini ha fondato la compagnia I Miracolucci, con l’intenzione, sul filo del sacro a ad un passo dal profano, di stimolare il pubblico a riconsiderare la nostra umanità, a riconquistarla e a ridarle il suo sacro valore. Sempre sul filo, ma stavolta tra circo e musica, è il duo di Maristella Tesio e Karita Tikka, compagnia Phonophobia, che con Responsabilità illimitata di un concerto fisico crea un cabaret di musica in circo, dove tutto è in bilico e le artiste sono in continua ricerca dell’equilibrio. Impreziosiscono il programma i tre spettacoli che vedranno la compagnia Circo Zoé collaborare con gli artisti ospiti del festival in un dialogo artistico pluridisciplinare. Insieme daranno vita a spettacoli unici e inediti: “Summertime” con Side Kunst Cirque, mentre con il Colletivo Arabord, Phonophobia, Cecilia Manfrini e la musicista cuneese Agnese Valmaggia creeranno un cineconcerto per Zoé in Città. Infine verrà costruito lo spettacolo Zaratan che prevederà anche la collaborazione della musicista Isabelle Sorling, della Folle Alure e della scuola ESAC attraverso un percorso tra le installazioni posizionate sul prato di Zoé in Città immaginate e costruite da Luca Giacosa e dipinte dal collettivo torinese Il cerchio e le gocce.
Altro evento sul filo tra più generi, ma stavolta tra musica e teatro, è il concerto-spettacolo Amy della compagnia Ortika, tragicomico, dedicato all’opera e alla vita di Amy Winehouse. Ortika già ospite dell’edizione 2021, torna a Cuneo anche con un altro spettacolo, Italia 90, che porta di fronte al pubblico un dialogo, anche qui tragicomico, di tre generazioni al femminile: un interno di periferia in cui deflagrano le linee di conflitto di un intero Paese. Dedicati alle nuove anzi nuovissime generazioni invece gli spettacoli di burattini a cura del Teatro Educativa Animazione, che presenterà Da casa nasce cosa e Risc in Rima, in cui si racconteranno favole a partire dagli oggetti domestici, o si rifletterà sul vivere in montagna oggi. Francesca Monte, Chiara Rosso (voci) e Enzo Fornione (piano) saliranno sul palco per portare a galla le corde più blues di uno dei più grandi drammaturghi statunitensi: Tennessee Williams’ Blues riflette sui personaggi femminili di un autore teatrale che ha sfidato il perbenismo USA degli anni ‘40 e ‘50. “Come si fa a pensare di aver trovato l’anima gemella sotto casa, se siamo 7 miliardi?”: Giulia Pont con “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” offrirà un monologo dissacrante ed esilarante su tabù e paradossi della forma di relazione sentimentale più diffusa al mondo: la coppia. All’interno della stagione di “Incanti in città – Compagnia Il Melarancio /Officina residenza teatrale” si terrà poi “Alberi maestri kids”, una performance itinerante ed esperienziale alla scoperta del mondo degli alberi e delle piante. Parola, suono, cammino, attraversamento, installazioni e contatto si fondono in un percorso sensoriale pensato per i bambini da 4 a 10 anni. Un’occasione per comprendere quanto le piante siano veramente “fantastiche”, allo stesso modo di quelle rappresentate sui manifesti del festival.
Le due proiezioni previste dalla rassegna cinema all’aperto dell’estate di Zoé in città sono agli antipodi del “cinema del reale”. Da una parte la prima assoluta di Palé, un documentario di Andrea Fantino e Marco Ghezzo, dall’altra Gigi la legge di Alessandro Comodin. Il primo è un film di due registi cuneesi e racconta l’esperienza di uno dei due, Marco Ghezzo, violinista e musicista nomade, trovatore del XXI secolo. La proiezione sarà una prima assoluta, e la cornice del festival “Zoé in città” è d’obbligo perché il documentario è una produzione culturale indipendente del Collettivo Zaratan. Il secondo film ha avuto la sua prima mondiale al Festival di Locarno, dove si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria e riporta il regista friulano-parigino nel cuneese, dove aveva girato il suo secondo film.
La scritta “Love” si illuminerà sul palco omonimo, e vedrà esibirsi musicisti e formazioni che praticano generi musicali diversi, e con un diverso approccio. I valdostani L’Orage Trio, che hanno alle spalle collaborazioni con De Gregori, proporranno una selezione inaspettata di rivisitazioni del repertorio dei grandi cantautori del passato, dai Beatles a De Andrè passando per Brassens e Cohen. I Fukuoka, band cuneese nata nel 2015, si ispirano al punk-rock anni ‘90 e hanno sonorità vicine all’hardcore e al metal, e presenteranno il loro nuovo album “Natura Umana”. Terzi classificati al San Rito festival e ospiti d’eccezione di “Zoé in città” sono Fausia e Mano Manita, “non un duo ma due istintivi ricercatori di formule magiche e giochi di parole da cantare”. Le Wunder Tandem sono due voci, una fisarmonica e un mini drumset pronti a stupire chi ascolta con mash-up che definiscono improbabili e improrogabili. Beauchamp*geissler è un duo fondato a Vienna nel 2022 composto da Marta Beauchamp al violoncello e basso e Stefan Geissler al pianoforte e tastiere, con voce ed elettronica di entrambi. Suonano un varietà di improvvisazione libera, elettronica, arrangiamenti letterari e pop. Esmatullah Alizadah è l’ospite straniero che arriva da più lontano: ha studiato musica all’università di Kabul, è polistrumentista, specializzato nel dombura e nella musica tradizionale Hazaragi, della minoranza Hazara di cui è originario. Attualmente residente in Francia come rifugiato politico. Roncea, origini francesi ma cresciuto tra le Langhe e il Roero, ha suonato in tutta Europa con diverse formazioni e a Zoé in città presenterà il suo ultimo album che tradisce un rapporto con il mondo circense fin dal titolo: “Acrobazie” incrocia infatti i temi esistenziali e le acrobazie in senso metaforico, con le storie di acrobazie vere, ispirandosi alla vita di suo padre, Constantin Roncea, acrobata rumeno che ha lavorato anche al celebre Circo delle mille e una notte. KaL[L]aH è il nuovo progetto musicale di Federico Dal Pozzo, sound designer e sound artist, un progetto che si muove a partire dal Dub sperimentale e rumoroso, arricchito da suoni concreti minimali e ripetitivi. Isabel Sörling, svedese, cantante, musicista e compositrice, si muove tra jazz, improvvisazione, folk e avanguardia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, esibendosi in grandi festival europei, il The Guardian nel 2016 l’ha inserita tra i cinque musicisti jazz contemporanei più influenti in Europa. A “Zoé in città” non mancherà poi la band di casa, la Banda Zoé, che vedrà tra i suoi musicisti Diego Zanoli, Jean Stengel, Marta Pistocchi, Marco Ghezzo e Camilla Corsi.
Durante l’intero festival si avranno numerosi workshop organizzati da Nuvole asd: lezioni di acrobatica area per principianti e corsi con maestri di alto livello, flessibilità, danza e hula hoop. Ci sarà inoltre un laboratorio per esplorare parti di sé a cura della psicoterapeuta Elisa Dalmasso e l’artista Clara Daniela, uno di pittura creativa per bambini e ragazzi, e un atelier ludico e pedagogico che permette di avere una visione globale del cambiamento climatico, evidenziando le cause e le conseguenze per poter proporre soluzioni, tenuto da Stefania Dante, animatrice per l’associazione La Fresque du Climat.
Il collettivo Zaratan e il Circo Zoé invitano la cittadinanza cuneese e non a partecipare alla manifestazione, a seguire gli spettacoli ma anche a vivere liberamente lo spazio verde e di socialità che ogni estate si forma intorno allo chapiteau Zoé, dove gli artisti e gli organizzatori creano una vera e propria comunità internazionale pronta ad accogliere un pubblico di più generazioni, anche non convenzionale e di estrazione sociale diversa. Questo è possibile solo grazie alla collaborazione con le numerose reti sul territorio di soggetti e associazioni che operano con l’arte e il sociale, e spesso con entrambi: l’ong LVIA , l’aps MiCo’, la piattaforma digitale Nelr.it, l’onlus “Insieme a Voi”, NOAU – Officina Culturale, l’associazione FormicaLab, Cuneo Padel e Sport, il circolo “gli amici di Aradolo”.
L’attenzione verso la questione di genere viene ribadita dalla scelta di dedicare più del 50% della programmazione alla creazione femminile, mentre la sensibilità verso l’ambiente e l’ecologia è ancora una volta evidenziata dall’adesione alla RETE DEL PROGETTO URBACT NTPI, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030, che prevede ad esempio la messa al bando di qualsiasi strumento uso e getta e di acqua in bottiglia, promuovendo l’utilizzo di borracce e colonnine di acqua potabile gratuita.
Zoé in città riceve anche quest’anno il patrocinio del Comune di Cuneo e l’interesse e il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Piemonte e Fondazione CRC.
Zoé in città – dal 20 luglio al 6 agosto 2023.
Parco Fluviale lato gesso, a due passi dalle piscine.
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