«Con i mattoncini possiamo unire mondi diversi»

Paolo Marenchino dopo Mondovì Bricks: «Alterlego è di tutti e per tutti, volete provare?»

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Breo invasa dai mattoncini colorati, dal­le mille fogge e colori dei piccoli capolavori realizzati dagli espo­sitori junior e senior, creativi riuniti sotto l’egida di Al­terlegocuneo, giovane associazione che intende diffondere, trasmettere e realizzare iniziative dedicate al mondo dei Lego. Domenica 25 giugno il centro storico di Mondovì è stato aulico scenario della pri­ma edizione di “Mondovì Bri­cks”. Da via Marconi a piazza Cesare Battisti, da piazza San Pietro a via Sant’Agostino sino a piazzetta Moizo, la città del Belvedere è stata “investita” da un’esplosione di colori e creatività. La giornata ha visto la partecipazione di 19 stand di creativi associati Alterlegocuneo da diversi paesi della provincia e non solo, per un totale di 12 espositori se­nior e 7 junior, cioè sotto i 12 anni. «In tutto 27 persone tra accompagnatori ed espositori», precisa il presidente Pao­lo Marenchino. Quel­le legate ai mattoncini colorati sono manifestazioni in crescita che attraggono non so­lo bambini ma, soprattutto, tanti adulti che attraverso il gioco assecondano fantasia e portano a compimento la propria creatività in un’amalgama intergenerazionale fatta di ma­nualità, estro e inventiva. Una filosofia sposata dall’associazione cune­ese, ufficializzata alla fine del 2022.

Come nasce Alterlego?
«Fino al 2016 eravamo anche noi visitatori, sino a che un giorno con Fabio Cianci che è il vicepresidente dell’associazione abbiamo pensato: “e se scavalcassimo la barriera e andassimo al di là del tavolo?”. Così, come le società sportive che si fondano sulle panchine come fu per la Juventus, abbiamo pensato di farlo anche noi. Un motto che credo rappresenti bene l’associazione è che Al­terlego è di tutti ed è per tutti. Fabio si occupa della parte bu­rocratica e di segreteria, ci sia­mo dotati di atto e statuto, ci siamo iscritti al registro delle as­sociazioni del comune di Cuneo e il 15 novembre 2022 l’Agenzia delle Entrate ci ha fornito il codice fiscale. La pri­ma manifestazione organizzata è stata a Morozzo con mille visitatori in 7 ore. Mondovì per noi è un banco di prova importante, con un’amministrazione di grandi dimensioni».

Quanti soci avete attualmente?
«Abbiamo 19 junior (sotto i 12 anni) e 65 senior per un totale di 84. Famiglie che provengono da tutto il Cuneese ma anche da fuori provincia: Ba­gnolo Piemonte, Torino, Bres­cia, Montanaro, Revello, San­tena, Chieri, Guarene Longia­no (Forli-Cesena), Rimini, Fos­sano, Morozzo, Centallo, Cla­vesana, Principato di Monaco. I tesserati vanno dall’impiegato all’operaio al libero professionista, ci sono studenti, agricoltori… il mattoncino è trasversale, riesce a coinvolgere tutti. I Lego accrescono il senso di co­munità, uniscono grandi e piccoli e diventano spesso un mo­tivo di attrazione per tutta la famiglia. Siamo stati presenti e partecipi a Verona Fiere al Mei (Modern Expo Italy) Nazionale inseriti tra 300 gruppi collezionisti riconosciuti nel panorama mattoncini con un diorama di 20 metri quadrati, al Cuneo Bricks Exhi­bition, a Savix a Savigliano…».

Come spiega il successo e il fascino del mattoncino?
«In parte, secondo me siamo un po’ pilotati da smartphone, social, tv: il fascino di riprodurre l’avatar o la Star Wars che nel tempo acquisisce valore. Il fascino è passare delle ore co­me in una sorta di isolamento, è il fascino del restare da soli e lavorare con la mente la versatilità. L’esigenza di esprimere un talento, c’è chi fa architettura, chi disegna. Nel Lego c’è talento, la capacità di costruire con le mani la correggi. È un po’ come quando giocavamo da bambini con il regolo: comporre un numero mettendo insieme dei pezzi e imparare un discorso frazionato di sviluppo matematico. Lavori con gli occhi, la testa, i numeri. È una passione che può essere assorbita da un figlio, da un nipote, un amico. Lego è cultura. Il fascino di riproporre delle situazioni che i nostri bambini non conoscono, penso a diorami che riproducono scene di vecchi film western diretti da Sergio Leone. Si permette così di riscoprire una storia cinematografica indimenticabile».

Qual è il pubblico che il mattoncino riesce a coinvolgere maggiormente?
«Forse è maggiormente ma­schile. Ma Lego ha creato una linea per le bimbe a partire dai 3 anni e per le ragazzine. Si spazia da Disney for Friends, corredi per le scrivanie, la linea Super Mario Bros, Ninjago e poi Avatar, Harry Potter, Aven­ger, Minecraft. Poi la li­nea 16 anni, più meccanica ed elettrica. Per le signore c’è la botanica, poi viaggi e storia con l’architettura per un catalogo che si rinnova ogni 6 mesi».

Alterlego è un’associazione sen­za fini di lucro impegnata anche sul piano sociale e tanti sono i progetti e le collaborazioni che si intende avviare in futuro…
«Il pacchetto associativo annu­ale prevede l’integrazione di prodotti realizzati interamente o lavorati da fornitori e aziende locali nell’ottica di promuovere l’originalità della nostra realtà cuneese. Cerchiamo di dare im­magine e voce a tutti quei commercianti ed esercenti che vi entrano, in modo da far conoscere il più possibile le attività. Peraltro proprio a Mondovì aprirà un negozio diretto Lego (il Mattoncino­store, ndr). Ma c’è ancora tanta progettualità. Il 6 agosto faremo una mostra a Demonte con acqua Sant’ Anna, vogliamo entrare nelle pe­­diatrie, laddove ci sono bimbi che non riescono a ma­neggiare i mattoncini, e lavorare con i ragazzi disabili, giocando insieme. In tal senso abbiamo già imbastito contatti con l’associazione Amico Sport di Cuneo. Quando ho detto che Alterlego è di tutti e per tutti intendevo proprio questo: siamo aperti a nuovi progetti e realtà. Assieme, in sinergia, condividiamo questa passione ludica, basilare, che lo spirito umano, i sani principi e gli importanti valori siano per noi proprio quei mattoncini che in questa dinamica associativa e di gioco ci aiutino a crescere e migliorare ogni giorno».

Articolo a cura di Erika Nicchiosini