Il comitato Cuneo Possibile nel mese di maggio ha riconfermato la carica di portavoce a Giulia Marro, antropologa, giornalista e attivista cuneese. Al fine di implementare l’organizzazione interna è stato eletto anche un coordinamento, che comprende, oltre alla portavoce in carica, Sofia Zerbo (Narzole), Amina Marini (Cuneo), Elena Elia (Caraglio), Martina Amisano (Alba), Luigi Vallome (Saluzzo), e Gabriele Rosso (Tarantasca), quest’ultimo già portavoce e arrivato alla fine del suo secondo mandato.
Sono numerose le sfide che Cuneo Possibile si troverà ad affrontare nei prossimi mesi, e per declinare al meglio gli input provenienti dal partito a livello nazionale nel contesto locale, anche alla luce delle elezioni regionali del prossimo anno, il comitato ha partecipato al Politicamp di Possibile, tenutosi il 17 e 18 giugno a Reggio Emilia, dove si sono riuniti i vari comitati provinciali e cittadini insieme al comitato scientifico nazionale e ai rappresentanti di movimenti e associazioni.
Al Politicamp è stato presentato CLIMA, un progetto per far circolare tutte le informazioni, le ricerche, le leggi, i modelli stranieri, le norme comunali che possano promuovere l’energia rinnovabile e l’integrazione delle misure contro il cambiamento climatico nello sviluppo di progetti infrastrutturali. Si è parlato dell’importanza delle comunità per agire localmente sui problemi climatici, anche con la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili. Su questo versante la provincia di Cuneo ha ancora molta strada da fare, e le recenti polemiche intorno alle grandi opere in zona lo dimostrano, dalla costruzione di nuovi ospedali all’ultimazione dell’autostrada Cuneo-Asti, dal biodigestore di Borgo San Dalmazzo alla drammatica situazione della Valle Stura strangolata dal traffico dei camion dell’acqua.
Sul tema della migrazione, centrale per la nostra provincia che ogni anno accoglie migliaia di lavoratori stagionali impiegati perlopiù nel comparto della frutta e della viticoltura, sono stati condivisi esempi virtuosi di integrazione, spingendo così verso una rilettura positiva del fenomeno.
Sono stati segnalati inoltre i rischi connessi a una comunicazione legata all’ideologia del “merito”, così diffusa oggi, che vorrebbe concedere diritti universali solo a chi si mostra meritevole sulla base di una scala di valori spesso poco condivisibile.
Sono stati toccati poi i temi della crisi abitativa, che colpisce gli studenti universitari ma non solo. Sul tema del lavoro sono stati portati esempi dal resto del mondo che dimostrano quanto la riduzione della settimana lavorativa potrebbe portare dei vantaggi sia in termini di produttività sia di salute mentale del lavoratore, ed è stato ribadito l’impegno a favore dell’introduzione di un salario minimo. Si è parlato della difficoltà di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza in Italia, un diritto che pare ormai essere diventato un privilegio e su cui anche nella nostra provincia è necessario aprire uno spazio di indagine e di discussione.
Alla luce dei tanti fronti su cui il comitato avverte la necessità di spendersi, e di un panorama politico nazionale segnato da un conservatorismo sempre più retrogrado, liberticida e classista, i prossimi mesi saranno un banco di prova importante per capire quanto consenso Cuneo Possibile riuscirà a raccogliere, e quanti risultati a livello locale potrà stimolare. La portavoce, il coordinamento, le tesserate e i tesserati non si tireranno indietro.