Poste Italiane risponde al Sindaco di Verzuolo su consegna a giorni alterni e chiusure nei sabati di agosto

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Come Comune abbiamo ricevuto due comunicazioni da parte di Poste Italiane.

La prima comunicazione è del Direttore Generale in risposta alla richiesta del Sindaco per ottenere la consegna quotidiana della posta a Verzuolo.

Purtroppo la risposta comunica che l’azienda ha effettuato ulteriori verifiche interne e non sussistono criticità che giustifichino un ritorno alla consegna quotidiana. Secondo il Direttore, infatti, è garantita la risposta “alle esigenze della clientela sia in termini di velocità, sia in termini di frequenza”.

Inoltre, sempre secondo il Direttore, Verzuolo “continuerà ad essere costantemente monitorata”. È doveroso precisare che, come Sindaco, non ho posto critiche al lavoro degli impiegati, anzi ho apprezzato la qualità dell’impegno. Infatti, già nella premessa della sua comunicazione, il Direttore, purtroppo, conferma il “rispetto della Delibera AGCOM 395/15 CONS”: a Verzuolo, cioè, la posta continuerà ad essere consegnata a giorni alterni.

La seconda comunicazione ricevuta poco tempo fa è in applicazione dell’altra Delibera AGCOM 293/13 CON del 16/04/2013 con l’intervento di rimodulazione per l’Ufficio Postale di Verzuolo nel periodo di agosto, con quattro giornate di chiusura e precisamente il 05, il 12, il 19 e il 26 agosto, praticamente tutti i sabati di agosto. Il motivo è che Verzuolo: non è un comune turistico.

Come Sindaco chiedo ai Signori Parlamentari eletti in Provincia di Cuneo di intervenire per correggere sia la prima delibera (AGCOM 293/13 CONS) per avere il diritto ai cittadini e alle imprese di Verzuolo, come avviene negli altri Comuni, della consegna della posta quotidiana, sia la seconda delibera (AGCOM 293/13 CONS) per mantenere il servizio dell’Ufficio postale di Verzuolo anche tutti i sabati del mese di agosto come è per gli altri Comuni.

Dell’esito di tutto informerò i cittadini Verzuolesi, anche per quanto atterrà la loro partecipazione alle future scelte a cui saranno chiamati in termini di elezione parlamentare.