Un messaggio di coraggio e bellezza, frutto della collaborazione tra l’Asl Cn2 e il Gruppo Miroglio, si è concretizzato venerdì 30 giugno, ad Alba, nell’evento che ha visto il palco dell’auditorium della Fondazione Ferrero diventare, per una sera, passerella di moda. Nell’ambito del VII Congresso Nazionale Italf (Italian Lymphoedema Framework) – evento che ha visto alternarsi cento relatori sul tema della diagnosi e della cura del linfedema (patologia che coinvolge oltre due milioni di persone in Italia, consistente in un ristagno di linfa nei vari distretti dell’organismo) -, diciassette donne della provincia di Cuneo, affette da linfedema dopo un intervento chirurgico oncologico o da lipedema, hanno sfilato con capi griffati Motivi, Oltre, Fiorella Rubino, Elena Mirò e gli altri marchi del Gruppo, davanti ai partecipanti del convegno medico, alla presenza della signora Maria Franca Ferrero, presidente della Fondazione Ferrero, e del presidente di Ferrero Spa e segretario generale della Fondazione, Bartolomeo Salomone.
“Vesti il meglio di te con la moda”: questo il titolo attribuito all’evento. Una storia, un racconto, in cui tutto prende forma estetica, senza trascurare la funzionalità, tra sogno e leggerezza.
La moda diventa dunque occasione per seguire tutte le donne che, con il loro istinto intuitivo, vogliono reinterpretare la loro femminilità. Ogni prodotto delle collezioni proposte diventa così simbolo di autenticità e cambiamento, come messaggio di speranza per il futuro, per le donne che hanno voglia di sognare e di essere felici.
Il look delle “modelle” è stato quindi creato sulla base di una serie di interviste in cui le dirette interessate hanno potuto raccontare il proprio modo di affrontare la vita e la malattia, valorizzando emozioni, personalità e caratteristiche di ciascuna donna.
«Siamo qui per celebrare un bellissimo progetto, una straordinaria collaborazione tra il mondo della moda e il campo medico – ha affermato Elena Miroglio, presidente di Miroglio Fashion -. Ciò che ci unisce è la centralità della persona, in particolare della donna, con attività finalizzate non solo al recupero fisico, ma al benessere psicofisico delle pazienti. C’è la volontà di prendersi davvero cura, di ascoltare e trasformare i limiti in opportunità di crescita. Questo è anche ciò che proviamo ogni giorno a fare con la moda, con le nostre collezioni. Far incontrare le tendenze con i bisogni e i desideri personali per valorizzare l’unicità di ogni persona. Questa sera abbiamo ammirato delle donne speciali, esempi di coraggio e grande determinazione, capaci di mettersi in gioco e dar vita a qualcosa di veramente unico. Come Gruppo Miroglio, grazie alla sensibilità del nostro team e di Lorena Bertozzi, responsabile creativa del marchio Oltre, siamo felici di aver condiviso questo progetto con l’Asl Cn2, e in particolare con il dottor Rando, organizzando un breve momento in un mondo leggero, come quello della moda, capace tuttavia di farsi portatore di messaggi positivi di grande forza».
Giancarlo Rando, direttore della Struttura Complessa Recupero e Riabilitazione Funzionale dell’Asl Cn2, ha osservato: «Le nostre donne condividono nella loro “sorellanza” momenti che vanno dalla diagnosi, alle visite, alle attese, alle terapie. Condividono paure, incertezze, difficoltà, solitudine, simili sentimenti e sensazioni verso la malattia e verso la vita. Tali emozioni sono spesso condivise quotidianamente con i sanitari, ma in particolare con le fisioterapiste, nell’ambito di un rapporto professionale, ma intenso e profondo di “caring”, di prendersi cura. La moda e il desiderio di bellezza rigenerano quella leggerezza che contribuisce a ripristinare l’integrità della femminilità, sollevando dalla tristezza e dai pensieri e supportando il cammino lungo i percorsi della malattia». Continua il dottor Rando: «L’attenzione nei confronti del linfedema è presente nella nostra Asl sin dalla metà degli anni Novanta, quando venivano già trattate le pazienti operate per carcinoma della mammella affette dal cosiddetto “braccio grosso” a causa degli effetti dell’intervento. Dal 2004 è stato costituito un team specifico, che oggi conta due medici dedicati e nove fisioterapisti. Negli anni abbiamo maturato esperienze cliniche importanti e approfondito l’interesse verso tutte le patologie del linfedema. Il “Centro per la prevenzione, la diagnosi e la cura del linfedema” che dal 2020 ha sede presso l’ospedale di Verduno è un riferimento di eccellenza della sanità piemontese, a cui si rivolgono più di 300 pazienti all’anno, provenienti anche da fuori regione. Il Centro, peraltro, sarà presto dotato anche di una moderna strumentazione per la linfofluoroscopia e di un ecografo dedicato per migliorare la diagnostica e il “follow-up” del linfedema».