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«A scuola da Morgan per sperimentare fuori dalla classica»

Stefano Carleo, studente del “Da Vinci” di Alba, racconta la sua esperienza televisiva

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Diciotto anni e le idee ben chiare: fare il musicista. Grazie alla sua determinazione Stefano Car­leo, giovane studente del Liceo Musicale “Da Vinci” di Alba, sta facendo parlare di sé nel mondo della musica. Un giovane talentuoso e appassionato, che ha di recente raggiunto i prestigiosi schermi della Rai per registrare il programma in quattro puntate “StraMorgan”, trasmesso nei mesi scorsi su Rai 2 e condotto dallo stesso Morgan con il contributo di Pino Strabioli su una nuova concezione di musica. Un’occasione preziosa per Stefano che, selezionato tra i tanti candidati, ha avuto modo di mostrare il suo talento al di fuori delle mura del Liceo Musicale.
«È stata un’esperienza molto impegnativa – racconta il ra­gazzo – ma ne è valsa la pena. Mi sono messo alla prova, uscendo dalla mia comfort zone della musica classica e imparando molti brani di mu­sica leggera. Il programma era incentrato su quattro dei cantautori italiani più famosi di tutti i tempi: Modugno, Bindi, Battiato e Battisti; grazie alla guida esperta di Morgan ci siamo immedesimati in loro per interpretarli nella maniera più fedele possibile».
Stefano e il suo trombone hanno fatto parte dell’orchestra in tutte e quattro le puntate, registrando fino a tarda notte e trascurando, per un breve periodo, gli impegni scolastici: oltre al Liceo Mu­sicale “Da Vinci” di Alba, infatti, Stefano è stato da poco ammesso anche in Conser­vatorio, dove frequenta le lezioni il sabato. «Il tempo libero che mi rimane è poco, ma sono molto contento di essere entrato in università anzitempo. Questo percorso permette l’inserimento nel mondo del lavoro contemporaneamente all’affinamento delle capacità tecniche e teoriche. Come studenti abbiamo la possibilità di partecipare a concerti ed esperienze stimolanti, ed ora è in questo ambiente che vedo il mio futuro».
La carriera musicale di Ste­fano, però, non è nata con l’obiettivo di farne un lavoro. Il suo percorso è iniziato nella scuola media di San Da­mia­no, dove seguendo l’esempio della sorella maggiore si è iscritto presso l’indirizzo mu­sicale. La scelta del trombone, uno degli strumenti meno popolari tra i ragazzi, è stata motivata dalla sua determinazione a superare una sfida personale. Come racconta lui stesso, da piccolo era minuto, considerato inadatto a suonare uno strumento di questo genere, che richiede braccia lunghe e forti. Stefano si è posto l’obiettivo di riuscirci e, crescendo, ha iniziato a prendere sempre più confidenza con questo strumento complesso, fino ad arrivare a do­marlo completamente e a modularne i suoni a suo piacimento. «Sono sempre stato affascinato dalla maestosità dei tromboni e dal loro ruolo nell’orchestra – continua – e la musica che preferisco è quella classica, per cui non ho avuto dubbi iniziando il Liceo Musicale. La nostra classe ha inaugurato l’indirizzo, quindi abbiamo avuto la possibilità di stabilire gli strumenti insegnati. Siamo un gruppo molto legato, perché in sala prove si crea un’atmosfera estranea alle dinamiche scolastiche: siamo noi 17, ed entriamo in un mondo tutto nostro».
Un indirizzo in continua espansione, quello musicale: il liceo sta registrando un notevole aumento delle iscrizioni, testimoniato dalla presenza di una classe di 28 studenti nel prossimo anno scolastico. «Credo che i numeri siano solo una delle dimostrazioni del successo e del riconoscimento che l’istituto sta ottenendo nel territorio – ha dichiarato Valter Protto, capo dipartimento e insegnante di pianoforte -. Ste­fano è solo uno dei nostri eccellenti studenti. Il liceo vanta un coro premiato in concorsi nazionali e un’orchestra che comprende tutti gli strumenti insegnati, offrendo agli studenti la possibilità di esibirsi in contesti stimolanti, anche individualmente. Ab­bia­mo stabilito contatti con diverse orchestre esterne, come l’Alba Filarmonica Or­chestra, e contribuito a far crescere una solida rete di professionisti musicali nella regione. Il territorio in cui operiamo è molto fertile dal punto di vista musicale, e noi vogliamo contribuire al suo sviluppo».

Articolo a cura di Matilde Benedetta Botto

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