A fargli conquistare punti in popolarità è stata soprattutto l’interpretazione del personaggio di Thomas Shelby, il leader dei Peaky Blinders, gang che nella realtà ha dominato la scena criminale di Birmingham nell’Inghilterra degli anni ’20. Un ruolo iconico che ha conquistato migliaia di fan sulle piattaforme in streaming, dopo il debutto televisivo della serie prodotta dalla Bbc. Cillian Murphy però aveva già trovato spazio in film come “Anna” di Luc Besson e, in particolare, nel “Batman” di Christopher Nolan. Qui si narra di un provino sostenuto dallo stesso Murphy per il ruolo del personaggio principale, il cavaliere oscuro, senza convincere il regista che gli preferì Christian Bale e che però a lui assegnò la parte del cattivo, lo Spaventapasseri. Da qui è nata una collaborazione duratura sfociata poi nell’ultima tappa, quella del film “Oppenheimer” in uscita il 23 agosto sugli schermi italiani e dedicata ai deliri e ai dubbi esistenziali di J. Robert Oppenheimer, ovvero il padre della bomba atomica. Lo scienziato americano che a capo del “Manhattan Project” ebbe il compito – portato a termine – di “battere la concorrenza” ovvero arrivare a realizzare la terribile arma definitiva della Seconda guerra mondiale prima dei tedeschi. Lo sguardo di ghiaccio di Murphy, i lineamenti resi spigolosi da una dieta crudele («mangiava solo una mandorla al giorno», ha affermato Emily Blunt, sul set con lui assieme a Robert Downey Jr e Matt Damon) e la capacità di esaltare ogni dettaglio, promettono di rendere memorabile l’interpretazione.
Chi ha già assistito all’anteprima parigina, come ad esempio il regista e sceneggiatore di “Taxi Driver” e “Toro scatenato”, cioè Paul Schrader, afferma sicuro: «È il film migliore e più importante di questo secolo. E non sono un fan sfegatato di Nolan».
La storia del film racconta appunto la corsa alla prima bomba atomica che, dopo un test nel deserto del New Mexico, fu sganciata su Hiroshima giusto settantotto anni fa, il 6 agosto 1945, mentre la seconda bomba venne lasciata cadere tre giorni dopo su Nagasaki, sempre in Giappone. E nel film la notizia dell’esplosione viene appresa dal protagonista alla radio, dopo che la base operativa di Los Alamos è stata smantellata. Oppenheimer sarà poi esaltato come un eroe e al tempo stesso accusato per presunte simpatie comuniste. Eventi epocali. Ma il punto è un altro e riguarda il terribile senso di morte che lascia il film. Lo stesso Nolan ha raccontato come alcuni spettatori abbiano lasciato la sala «assolutamente devastati». Del resto, si tratta dell’evento di guerra più distruttivo della storia.
Murphy ne offre una versione straordinaria. E non si tratta solo della somiglianza con il personaggio storico. L’attore irlandese, nato a Cork, ha ampiamente dimostrato la sua bravura, il suo carisma e le capacità recitative. Nei panni di Shelby ha offerto sprazzi di lirismo, caratterizzando la storia in maniera indelebile e contribuendo a costruire un successo superiore alle previsioni, a un certo punto ostacolato, ma non sconfitto dalle limitazioni della pandemia. La carriera di Murphy all’inizio è stata caratterizzata dalla musica, suonava infatti in una band di rock alternativo assieme ad alcuni amici e quando arrivò un’offerta di contratto da una casa discografica rifiutò per dedicarsi alla recitazione. Carattere riservato e originale, sostiene di non usare i social media e di non sapere neppure cosa sia un meme.
Maria Grazia Cucinotta, festa dei 55 anni per la protagonista femminile di “Il Postino”
Chi compie gli anni oggi, nel giorno di uscita della Rivista IDEA? Un’attrice di assoluto rilievo che è anche produttrice cinematografica ed è stata una modella: Maria Grazia Cucinotta. L’abbiamo apprezzata soprattutto (e con una vetrina internazionale) per la sua partecipazione, accanto a Massimo Troisi, al film “Il postino” e per essere comparsa nella serie 007 con “Il mondo non basta”. Oggi, giovedì, festeggia 55 anni: Auguri!
Oggi soffia sulla torta un altro attore irlandese (anche musicista), tra l’altro uno dei migliori amici di Cillian Murphy di cui parliamo in questa pagina: parliamo di Jonathan Rhys-Meyers che spegne 46 candeline.
Ieri, mercoledì, è stato invece il turno di Mick Jagger con i suoi 80 anni che abbiamo celebrato già nell’ultimo numero di IDEA. È in buona compagnia: con lui l’attrice Sandra Bullock taglia il traguardo dei 59 anni. Domani Marco Ferradini fa 74 anni e sabato Fernando Alonso 42, domenica tocca ad Arnold Schwarzenegger con 76 anni e Gabriele Salvatores con 73.