Con la visita della delegazione cinese, che ieri, martedì 25 luglio ha fatto tappa a Cuneo in Provincia per incontrare le autorità istituzionali, amministratori locali e rappresentanti di realtà economiche e produttive della Granda, si conclude il ciclo di appuntamenti che nelle ultime settimane ha visto coinvolto in prima persona il presidente Luca Robaldo. La Provincia, con il prezioso supporto di Confindustria Cuneo attraverso il dirigente Nicola Calvano, ha potuto rafforzare scambi e amicizie tra la Granda e la realtà cinese.
Nella tappa del 25 luglio a Cuneo e del 26 luglio a Santo Stefano Belbo presso la Fondazione Pavese la delegazione cinese, composta da rappresentanti istituzionali ed esponenti del mondo enoturistico delle città di Lvliang e Fenyang (provincia dello Shanxi), ha incontrato anche l’assessore regionale Luigi Genisio Icardi, già sindaco di Santo Stefano Belbo e i sindaci di Barolo, Renata Bianco e di Castiglione Tinella, Bruno Penna. Nel ruolo di interprete Chen Ming, presidente dell’Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese (Angi) che ha promosso la tavola rotonda.
Un incontro che ha voluto rafforzare l’amicizia e gli scambi tra Italia e Cina – come ha precisato anche il presidente Robaldo – con uno sguardo alla promozione della cultura enoturistica che ha fatto grande il nostro territorio, con un’attenzione particolare al rapporto tra salute e benessere. Non è mancato un affondo sulle potenzialità di crescita e sviluppo economico tra i due Paesi, in particolare tra le aziende che operano nel settore enologico della Granda.
Lvliang (rappresentata dal sindaco Zhang Guangyong) e Fenyang (con il sindaco Jia Yongxiang) sono città da quasi mezzo milione di abitanti con un Pil superiore a 200 milioni di euro per il settore enologico, in parte legato alla produzione di grappa che ammonta a circa 35.000 tonnellate prodotte all’anno da tutta la filiera. Numeri che non reggono il confronto con centri come Barolo (circa 650 abitanti) che insieme agli altri 10 Comuni dell’area vocata produce 15 milioni di bottiglie all’anno. Il punto di forza della Granda è infatti la qualità del made in Italy e in particolare l’eccellenza di un prodotto come il Barolo Docg riconsociuta in tutto il mondo e la bellezza del paesaggio vitivinicolo diventato per l’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità. Da quasi 30 anni molte aziende cuneesi del settore esportano verso la Cina, Paese che negli anni è diventato il 7° importatore di vino italiano.
L’obiettivo di questo incontro, che si è concluso con la firma di due accordi di collaborazione italo-cinese, è stato quello di proseguire nei rapporti di collaborazione e scambio tra i due Paesi. Sulla stessa linea si sono svolti anche altri due incontri. La settimana scorsa il presidente Robaldo è stato a Milano con i rappresentanti della regione cinese di Fujian (130 milioni di abitanti) nel Quanzhou e in particolare con amministratori e imprenditori proveniente dalla città di Jinjiang, con cui da anni la provincia di Cuneo mantiene scambi commerciali import-export in particolare nel settore agroalimentare, ma anche rapporti di collaborazione tra economie e imprese diverse, popolazioni e culture che vogliono conoscersi meglio e crescere insieme, in un percorso di integrazione globale. A Milano erano presenti anche manager ed esperti nel settore dello sviluppo tecnologico, hi tech e software di Wuxi Huishan, distretto della Cina, situato nella provincia di Jiangsu nella prefettura di Wuxi.
Così come è avvenuto nei giorni scorsi nel secondo incontro con una delegazione cinese ospite dell’azienda Salvi Harps di Piasco con la quale la Cina prosegue accordi di cooperazione internazionale tramite workshop e scambi turistici e culturali. La provincia di Cuneo e le province cinesi: due mondi forse più vicini di quanto poi si possa immaginare per il comune senso del dovere, laboriosità, impegno, cultura e amicizia reciproca.