Una Lectio magistralis emozionante, appassionata e ricca di spunti, a cui è seguito un lungo e proficuo dibattito con il personale dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero. Il professore Massimo Recalcati, psicoanalista e saggista, per quasi due ore ha dialogato con il pubblico del nuovo auditorium realizzato dalla Fondazione Ospedale Alba-Bra onlus, esaurito in ogni ordine di posto sul tema dell’umanizzazione delle cure.
Tema che sarà centrale nell’assegnazione del premio “Ci prendiamo cura di te” dedicato alla memoria di Antonella e Silvana Levi e sostenuto, con una donazione complessiva di 10.000 euro, dal presidente della Fondazione ospedale Alba-Bra Onlus Bruno Ceretto e dall’editore di Radio Alba Claudio Rosso, emittente di cui Antonella Levi è stata direttore artistico fino alla scomparsa avvenuta il 17 dicembre 2022.
A introdurre l’incontro è stato il direttore della Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus Luciano Scalise che ha ricordato il legame del professor Recalcati con i premi della Fondazione. Il celebre psicoterapeuta è stato, infatti, “padrino” della consegna del primo Premio gratitudine, assegnato il 28 ottobre 2016 al Liceo Scientifico Leonardo Cocito di Alba per la generosità spontanea ed incondizionata dei suoi allievi e per l’altissimo valore sociale del loro gesto.
In quell’occasione Recalcati era intervenuto con una lectio magistralis sul tema “Elogio della Gratitudine”.
«Il premio “Ci prendiamo cura di te”, dedicato agli operatori dell’Asl Cn2 nasce dopo una intervista al sottoscritto e al presidente Bruno Ceretto a Radio Alba nel “Marcello Press”», ha spiegato il direttore della Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus Luciano Scalise aggiungendo: «Dalla comune volontà del presidente Ceretto e dell’editore di Radio Alba di ricordare due donne straordinarie a cui erano particolarmente legati, Antonella e Silvana Levi, ha preso le mosse questo premio per cui Ceretto e Rosso si impegnano a donare, per almeno cinque anni, 10.000 euro complessivi ogni anno. Il tema, non poteva che essere quello dell’umanizzazione delle cure per due persone come Antonella e Silvana che hanno, loro malgrado, conosciuto la malattia, mai perdendo fiducia in una medicina intrisa di umanità che da sempre vogliamo caratterizzi l’ospedale Michele e Pietro Ferrero».
Il direttore Scalise è sceso nel dettaglio delle tempistiche del premio: «Per espressa volontà dei promotori e della Fondazione Ospedale Alba-Bra, la popolazione della nostra Asl sarà coinvolta nella stesura del regolamento. Per questo sarà possibile inviare i propri suggerimenti alla mail [email protected] fino al 31 luglio. In seguito, il Cda, convocato il primo agosto 2023, recepite le osservazioni redigerà il regolamento che sarà pubblicato sul sito www.fondazioneospedalealbabra.it. Il 31 ottobre è prevista la scadenza per la presentazione dei progetti, il 2 novembre sarà pubblicata la composizione della giuria ed entro il 31 dicembre saranno annunciati i vincitori. L’obiettivo è consolidare sempre di più e meglio l’idea di ospedale glocal, che da un lato sappia guardare al mondo e dall’altra non dimentichi i valori della provincia in cui è nato e opera».
Claudio Rosso, editore di Radio Alba e la sorella Anna Levi hanno ricordato la figura di Antonella, donna appassionata e dal grande coraggio, fautrice, della rinascita della storica emittente fondata dal fratello Alberto nel 1976.
A Bruno Ceretto e Cristina Demaria il compito di ricordare Silvana Levi medico chirurgo che ha dedicato la propria esistenza e professionalità alla cura e alla comprensione del prossimo. «Per noi non poteva esserci un’iniziativa più giusta ed adeguata a celebrare la vita di Silvana ed Antonella», ha chiosato Cristina Demaria.
Spunti che hanno introdotto alla Lectio Magistralis del professor Recalcati sul tema dell’umanizzazione delle cure. Il celebre psicoanalista ha sottolineato la differenza tra prendersi cura e curare ponendo l’accento sulle figure di madre e padre, non necessariamente genitori, ma figure in grado di prendersi cura del prossimo. Un concetto con cui Recalcati ha voluto evidenziare l’importanza della figura dei medici e degli infermieri per i pazienti.
Lo scrittore ha esordito: «Ricevo molti inviti, a quelli che provengono dalle scuole o dagli ospedali cerco sempre di dire di sì. Perché ogni volta che ci metto piede, provo un sentimento di commozione all’interno di queste istituzioni, anche se sono state umiliate e descritte negativamente in ogni modo».
Recalcati ha invitato i sanitari a mai perdere l’umanità di fronte ai malati approcciandosi al prossimo mettendo prima l’uomo e poi il medico, l’infermiere o l’operatore sanitario.
«Il primo gesto della cura consiste nel mantenere separati il nome dal numero, non confonderli è il primo movimento fondamentale di umanizzazione. Occorre che le cure non siano anonime, generiche, ma che ognuno abbia l’impressione di avere un’attenzione particolareggiata, specifica, riservata», ha precisato Recalcati ricordando l’insegnamento che emerge dal celebre libro “La Peste” di Albert Camus: «Un romanzo che ci insegna che nella vita occorre saper restare accanto al male, rimanere tra coloro che restano».
Lo scrittore ha definito il prendersi cura un atto d’amore e anche quando la cura diventa impossibile anche il lasciar morire può diventare cura.
Temi di grande profondità e interesse che hanno innescato un dibattito durato quasi un’ora in cui i presenti, in gran parte personale sanitario, hanno chiesto al professor Recalcati suggerimenti e consigli per approcciarsi al paziente con umanità abbattendo le distanze, obiettivo perseguito dalla Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus fin dalla nascita nel 2008 e oggi cifra dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero, a tre anni esatti dall’apertura.