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Marello sul divieto di circolazione per gli Euro 5 da settembre: «Un provvedimento irragionevole che mette in difficoltà cittadini, commercianti, aziende: mi aspetto un passo indietro della maggioranza»

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Dal prossimo 15 settembre in 76 comuni piemontesi scattano le restrizioni ai veicoli diesel Euro 5. Le limitazioni riguarderanno i giorni feriali, dalle 8 alle 19, e coinvolgeranno migliaia di mezzi sia per il trasporto di persone, sia di merci.
Le restrizioni in realtà, da normativa europea, erano attese per il 2025, ma una decisione del presidente Cirio e dell’assessore Marnati ha anticipato di due anni il “giorno x», mettendo di fatto in grande difficoltà famiglie, artigiani, commercianti, piccole aziende, che si ritroveranno a rinnovare un parco auto recente che in alcuni casi stanno ancora terminando di pagare.

A questo proposito è intervenuto il consigliere regionale Pd Maurizio Marello: «Non capisco la necessità di anticipare i divieti», afferma Marello, «Ho letto dichiarazioni degli amministratori regionali che imputano all’Unione Europea il provvedimento per cui i veicoli euro 5 in Piemonte non potranno più circolare da settembre. Non è così: tale scelta è della regione Piemonte che, nel 2021, all’interno di una delibera che riportava una serie di provvedimenti tesi a contenere l’inquinamento ambientale, ha inserito il divieto di circolazione agli Euro 5 anticipandolo appunto di due anni».

«Questa decisione è anche in controtendenza con quella di altre regioni del bacino padano con cui il Piemonte ha stretto accordi nel 2017 per il contenimento dell’inquinamento ambientale. Lombardia ed Emilia Romagna, pur con livelli di inquinamento di certo non inferiori a quello piemontese, non hanno anticipato alcuna scadenza», ha proseguito Marello.

«Va detto che tale scelta politica degli amministratori regionali è forse collegabile alle indagini per inquinamento ambientale della Procura di Torino partite nel 2021 per fatti avvenuti fino al 2019: visto il coinvolgimento dei precedenti amministratori Fassino, Appendino e Chiamparino, è possibile che Cirio e Marnati abbiano anteposto il loro timore di essere indagati agli interessi dei piemontesi. Insieme al provvedimento non sono giunte infatti iniziative volte a mitigare la decisione, aiutando i cittadini a rinnovare effettivamente i loro mezzi di trasporto».
Ha concluso infine il consigliere Pd: «Condivido i principi dell’Unione Europea in merito alla transizione ecologica ma ritengo che tutti i provvedimenti debbano essere presi nell’ambito di un programma organico che, in modo equilibrato, apra la possibilità a tutti i cittadini e alle imprese di parteciparvi davvero.
Ritengo che in questa situazione la Regione dovrebbe semplicemente fare un passo indietro, ripristinando il divieto alla sua scadenza naturale, quindi al 2025, ovviamente attivando tutta una serie di interventi complementari per la tutela dell’ambiente. Questo provvedimento di anticipo al 15 settembre 2023 è del tutto irragionevole: mi aspetto scelte ragionevoli che tendano davvero a interessi e obiettivi di salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica».

BaNNER
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