Sabato mattina è stata celebrata, nella casa delle esportazioni del centro ricerche del gruppo dolciario globale Ferrero, la seconda giornata del Forum Internazionale dell’export, la straordinaria iniziativa itinerante creata dall’imprenditore e manager Lorenzo Zurino e patrocinata dalle istituzioni governative di Farnesina, ministero dell’industria e del made in Italy, enti strumentali pubblici del commercio estero e del turismo e dalla Regione, oltre che da primari gruppi bancari come Bper, Desio e Banco popolare e da organizzazioni categoriali a partire da Coldiretti.
La seconda giornata del Forum è stata interamente dedicata al rapporto fra Istituzioni creditizie e settori economico imprenditoriali a maggiore vocazione esportativa, perché proprio qui risiede una delle più lampanti dimostrazioni di come economia finanziaria e reale possano e debbano dialogare fra loro per concorrere all’affermazione dei prodotti di eccellenza delle imprese grandi, medie e piccole sui nuovi mercati. Con i giusti strumenti della finanza applicata, non disgiunta dalle azioni di assistenza tecnica amministrativa coordinate dalle autorità istituzionali, è possibile infatti aumentare il valore aggiunto delle nostre vendite estere, quindi il prodotto interno lordo dell’azienda Italia, di almeno 45 miliardi (secondo le rilevazioni dei più autorevoli centri studi) proprio incoraggiando il coinvolgimento delle realtà aziendali di più piccole dimensioni; e ciò può avvenire attraverso un sempre più forte ruolo della formazione manageriale accompagnata all’educazione e alla conoscenza finanziaria per accrescere la forza aggregata, perché piccolo in sé resta altrimenti tale e non sempre è bello specialmente nella nuova economia mondiale post covid e post guerra, dove è decisivo orientare le micro e PMI alle opportunità della globalizzazione di prossimità, che mette in dialogo Paesi fra loro vicini, e dei mercati emergenti non appartenenti alle traiettorie già note.
Il messaggio di Beppe Ghisolfi, scrittore giornalista e riconfermato consigliere del Gruppo mondiale delle casse di risparmio e del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, è stato in questo un autentico inno alla sensibilizzazione.
Per questo gli istituti di credito devono essere messi nella migliore condizione di operare a sostegno dei sistemi produttivi e dei distretti manifatturieri locali, attraverso intese con il Governo vigente – e sono possibili, come ricordato da Ghisolfi – che permettano di ridurre i tassi e il costo del denaro senza cadere nella trappola della tassazione di extra profitti per propria natura concettuale inesistenti, poiché esistono situazioni storiche nelle quali si realizzano risultati economici già di per se stessi tassati nella forma di addizionale Ires (così come le extra perdite sono tassate tramite l’Irap), risultati a propria volta vincolati ex Basilea alla necessità di rafforzare il patrimonio netto e di creare fondi di riserva a copertura di minusvalenze su titoli di Stato preesistenti e crediti incagliati o sofferenti.
“L’Italia basa sul commercio estero oltre un terzo del proprio PIL, circa 660 miliardi di euro, e proprio per questo solo motivo squisitamente statistico è bizzarro che tale voce del nostro reddito nazionale non abbia un proprio Ministro di riferimento. Il ministero per il Commercio estero venne previsto con grande lungimiranza dal primo Governo De Gasperi e dovrebbe essere ripristinato perché il Paese possa restare competitivo. Lo chiedono le oltre 2000 aziende che fanno parte del Forum Italiano dell’Export e che rappresentano circa 200 miliardi di fatturato, realizzato in buona parte al di fuori dell’Italia”, ha dichiarato il presidente Zurino.
“I dati preoccupanti sulla Germania, la perdita di mercati come Russia e Ucraina e gli altissimi costi di materie prime e logistica devono spingerci a lavorare di più e meglio sui mercati emergenti – ha continuato Zurino – Non possiamo continuare a basarci quasi esclusivamente sul trasporto su gomma ma rafforzare la movimentazione su ferro e via mare”.
Tra gli oltre 70 relatori presenti all’evento sono intervenuti, oltre al professor Beppe Ghisolfi, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio; Flavio Briatore; Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti; Katia Da Ros, vicepresidente e amministratore delegato di Irinox e vicepresidente di Confindustria; Francesco Pugliese, vicepresidente nazionale Confcommercio; Stefano Pontecorvo, presidente Leonardo Spa e vicepresidente Forum Italiano dell’Export; Marco Lavazza, vicepresidente dell’omonimo gruppo torinese del caffé; Umberto Quadrino, presidente Tages Capital SGR; Matteo Marzotto leader di Minerva hub; Stefano Vittorio Kuhn, alto dirigente di BPER Banca sponsor principale dell’evento.