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Cristiano Daviso: «Da 25 anni al centro del nostro impegno specifici programmi di prevenzione e terapie»

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Cristiano Daviso è dottore in Medicina e Chirugia, nonchè dottore in Odontoia­tri­a e Protesi dentaria. Riceve su appuntamento presso il suo studio di corso Langhe 41 ad Alba (tel. 0173-33455; [email protected]).

Dottore, quest’anno festeggia i venticinque anni di attività…

«Sì, certo. Venticinque anni di medicina al servizio della co­munità, sia precedentemente co­me convenzionato, e poi, successivamente come libero professionista. Sono stato abilitato a seguito della laurea in Me­dicina e Chirurgia nel 1997 e in Odontoiatria nel 2001. Quattro mesi dopo, ho aperto il mio primo studio medico dentistico in un piccolo appartamento in una traversa di corso Langhe e nel 2010 lo studio in cui esercito attualmente».

E quindi la sua specializzazione è solo l’Odontoiatria…

«Dal 2004 mi sono occupato esclusivamente di Odontoiatria, con particolare riguardo all’implantologia e alla parodontologia. In particolare, la paro­dontologia è una disciplina che richiede un percorso formativo piuttosto articolato, pur non essendo riconosciuta ufficialmente come una specializzazione. Grazie ad essa è possibile recuperare elementi dentari su cui grava diagnosi di parodontite, che è una malattia su base batterica, che nei pazienti predisposti comporta la perdita dell’attacco osteo-gengivale e conseguentemente la perdita dell’elemento dentario, magari anche privo di altre problematiche tipo carie».

Quindi i denti dottore si possono perdere non solo per carie? E non si può fare nulla?
«Purtroppo sì. E la soluzione si chiama “prevenzione” che è uno di quei termini ridondanti che spesso non viene valorizzato, ma di fatto è l’unica risorsa possibile per una diagnosi precoce per permettere la programmazione di una terapia adeguata, che può variare da una semplice levigatura delle radici, procedura non chirurgica, sino alla chirurgia più fine con innesti di biomateriale per reintegrare il tessuto perduto e decontaminazione a mezzo laser dei tessuti infetti».

E per le gengive che si ritirano, quale la soluzione?
«È una problematica che va accuratamente distinta dalla vera e propria perdita ossea su base infettiva, quale comporta la parodontite. È più una problematica estetica, ma a volte anche funzionale, in quanto le radici scoperte possono arrecare fastidiosa sensibilità. In questo caso in realtà i margini di intervento ci sono, e si possono ripristinare i corretti volumi gengivali mediante interventi di chirurgia plastica grazie ad innesti di tessuto prelevato dal palato».

E per quanto riguarda l’attività di medico estetico?

«Dopo venti anni che mi occupavo esclusivamente di odon­toiatria, mi sono reso conto che non era giusto lasciare la laurea in Medicina e Chirurgia in un cassetto, e allora mi sono iscritto ad un master di me­dicina estetica, che attualmente esercito, e con grandi soddisfazioni. Entusiasmo che da me­dico all’inizio della carriera mi hanno spinto a progredire, in virtù di numerose esperienze sul campo: dall’essere stato ufficiale medico dell’Esercito, all’occuparmi di medicina di ba­se e pediatrica e delle guardie mediche».

La medicina estetica è una vera e propria branca medica vero?

«Asolutamente sì. È luogo comune pensare che la medicina estetica sia un semplice vezzo; le “punturine”, così come spesso vengono denigratamente definite, in realtà consistono nell’iniettare materiali biocompatibili sotto cute per reintegrare volumi perduti a causa dei processi di aging e per biostimolare la cute a riguadagnare quella salute perduta a causa dell’età, del danno solare cronico o da inadeguata cura… Non dimentichiamo poi che la cute in sé è un vero e proprio organo, che presiede a numerose funzioni omeostatiche! E dunque, quella estetica è medicina in senso stretto perché è necessario conoscere molto bene le strutture anatomiche oltre che i materiali stessi, e non si impara se non a seguito di un percorso formativo rigoroso, presso scuole formative di alto livello».

Dottor Daviso, di cosa si occupa specificatamente il medico estetico?

«Intanto del benessere della persona, perché andando ad intervenire su dismorfismi o alterazioni legati agli ineluttabili processi di aging, riusciamo a correggerli e a ridefinire l’immagine del sé, sia fisicamente che psicologicamente».

Dalla sua esperienza quali sono le prestazioni più richieste?
«Normalmente la ridefinizione e la volumizzazione delle labbra, la correzione delle pieghe naso labiali, con impianti di acido Ialuronico e la tossina botulinica per la correzione delle rughe di espressione, che con l’aging tendono a diventare più evidenti. Ma attenzione: se operiamo da medici dobbiamo capire che sì, queste terapie possono ampiamente soddisfare lo scopo della richiesta, ma soprattutto serve capire cosa sta alla base, ed integrare questi trattamenti in una visuale più ampia mediante un programma da attuare costantemente nel tempo».

Quali altre prestazioni di medicina estetica sono richieste?

«Noi ci occupiamo anche di tanto altro. Ad esempio della cura dell’acne e delle cicatrici, grazie anche alla tecnologia laser associata all’utilizzo dei fattori di crescita, del trattamento della Pefs (la “cellulite”), del trattamento delle adiposità localizzate mediante Lipolifting laser-assistito, soprattutto per quanto concerne le adiposità facciali (doppio mento, contorno mandibolare). In particolare, poi, la tecnologia Endo-Laser a fibra ottica permette anche in assenza di adiposità, di effettuare il Lifting Medico, ovvero a livello ambulatoriale, in anestesia locale, con un tempo di recupero minimo, se confrontato alla classica liposuzione o al lifting chirurgico. Inoltre l’utilizzo delle fibre ottiche laser permette di lavorare in zone delicate quali l’area perioculare, per il trattamento delle occhiaie o, dove possibile, per eseguire una blefaroplastica ambulatoriale. Infine possiamo rimuovere sempre in anestesia locale piccole lesioni cutanee quali fibromi, senza ricorrere a bisturi e punti di sutura, soprattutto in zone dove la chirurgia tradizionale rischierebbe di lasciare vistose cicatrici».

E i fattori di crescita, di cui ha accennato precedentemente?
«Questi rappresentano una risorsa terapeutica fenomenale, sempre più avallata da letteratura medica. Sono molecole che stimolano la crescita dei tessuti, che noi otteniamo mediante prelievo e centrifuga del sangue del paziente. A seguito della centrifugazione del sangue, riusciamo ad isolare una piccola porzione liquida in cui sono concentrati fattori di crescita e cellule CD34+ che stimolano la differenziazione delle cellule staminali. L’effetto combinato ha come fine ultimo la stimolazione della produzione del collagene, laddove serve: per ripristinare volumi facciali perduti con l’aging, in sostituzione o in combinazione con i classici fillers all’acido ialuronico o a base di idrossiapatite, o per attenuare le cicatrici residue da acne, o nel capillizio per stimolare l’indebolimento dei bulbi piliferi, o per ridare volume a zone molto delicate per essere gestite con fillers a base di acido ialuronico, come per esempio le occhiaie. Oltre che a indurre formazione di neocollagene per conferire un aspetto cutaneo più sano e più giovane.

I fattori di crescita risultano anche estremamente utili e performanti in tutta la chirurgia osteo-gengivale. Ci tengo a precisare che per effettuare queste terapie, è necessaria l’autorizzazione di un Centro Trasfusionale, che abbia eseguito un sopralluogo della struttura e l’abbia ritenuta idonea, con tutti i requisiti stabiliti per legge, strutturali e produttivi».

La sua fotografia dottor Daviso rivela un mondo molto diverso, quello della medicina estetica e dell’odontoiatria, rispetto all’immaginario comune…
«Certamente. E desidero sottolineare e ricordare ai vostri lettori e anche ai miei pazienti un aspetto importante: non andiamo solo a eseguire un trattamento medico-estetico, ma lavoriamo nella sfera del benessere a 360 gradi. Per la soddisfazione dei nostri pazienti, e per la nostra soddisfazione nel vederli soddisfatti!».